L’unione africana è indipendente?
L’Unione africana (Ua) riceve la maggior parte del denaro per il suo funzionamento da Stati extra-africani, il che mina la sua indipendenza.
Molti leader africani sono indignati, a partire dal presidente della Guinea, Alpha Conde, secondo cui «l’Ua può pretendere di essere “indipendente”». Per il ministro dell’Economia ruandese, Claver Gatete, «non è normale che l’Ua continui a essere finanziata dall’Occidente». Secondo alcune fonti, l’Ua è finanziata al 50% da fonti extra-africane, mentre altre sostengono addirittura al 93%. Pertanto «l’Ua è obbligata a inventare altri meccanismi di finanziamento». Esperti e ministri dell’Ua, nei lavori preparatori del luglio 2016 a Kigali, hanno proposto il prelievo di una tassa di 10 dollari su ogni biglietto aereo e di 3 dollari su ogni camera d’albergo. La proposta non ha avuto seguito. Solo il 7% degli Stati membri paga la propria quota. Il bilancio totale ammonta a 781 milioni di dollari, impegnati soprattutto per operazioni di mantenimento della pace. Di questo importo, gli Stati membri riescono a finanziare solo 212 milioni, contro i 569 dei donatori stranieri (Ue, Usa, Cina, Banca mondiale), cioè quasi il 73% del bilancio complessivo. «Tutti gli Stati membri dell’Ua inizieranno a finanziare l’organizzazione continentale dal gennaio 2017», ha detto Erastus Mwencha, vice presidente della Commissione Ua.
«Questo genererà circa 1,2 miliardi di dollari», ha sottolineato Claver Gatete, ministro ruandese dell’Economia. Ha aggiunto Mwencha: «Alcuni Paesi hanno già preso misure per attuare questo sistema. Tra questi Kenya, Ruanda, Ciad, Etiopia e Repubblica del Congo». Un’impresa comunque assai difficile da realizzare.
Creata nel 2002 per sostituire l’Organizzazione dell’Unione africana, l’Unione africana (Ua) ha voluto fin dall’inizio intervenire in gravi situazioni (genocidi, crimini di guerra…). L’Ua mira alla creazione di una zona di libero scambio, un mercato unico, una moneta comune, per giungere agli Stati Uniti d’Africa.