Luna Rossa femminile nella storia: vinta la prima America’s Cup

Dopo il trionfo nella Youth American Cup, per Luna Rossa arriva anche la seconda vittoria con la squadra femminile che entra nella storia della vela.
Il Team Luna Rossa Prada Pirell in gara durante il sesto giorno della finale della Louis Vuitton Cup 2024 a Barcellona, ​​Spagna, 02 ottobre 2024. Foto: EPA/QUIQUE GARCIA

Prima il trionfo dell’imbarcazione guidata dalla squadra giovanile, nel frattempo tutta Italia a seguire da settimane le fantastiche rigate del team maschile ed ecco, infine, arrivare un’altra storica medaglia anche per le donne nella prima America’s Cup femminile della storia ai danni delle inglesi di Athena Pathway. Un trionfo assoluto per la vela e per Luna Rossa che ha quasi sfiorato una magica tripletta.

Luna Rossa e le regate con tutta l’Italia
Inizia ad agosto il sogno Luna Rossa, inizia in una Barcellona che parla italiano perché Luna Rossa c’è e lo dimostra da subito. Inizia, infatti, alla grande l’avventura del team maschile senior che, dopo il trionfo nella Prada Cup 2021, vuole tornare a ripetere la magia di una vittoria in una Louis Vuitton Cup che manca dal 2013. E, infatti, l’imbarcazione di Patrizio Bertelli, nuovamente sotto l’egida del circolo siciliano ce la mette tutta, senza mai risparmiarsi, dalle prime fasi del girone del 22 agosto, fino alla super finale contro la Ineos Britannia il 4 ottobre.

Quasi tre mesi di puro spettacolo, di una fantastica supremazia di Luna Rossa che termina la fase a gironi da prima del suo gruppo, di un team delle meraviglie composto da ben 8 uomini: i timonieri di grandissima esperienza Francesco Bruni e James Spithill, con di riserva schierati Ruggero Tita (fresco vincitore della medaglia d’oro alle Olimpiadi) e Marco Gradoni; i trimmer  – gli addetti alla regolazione delle vele – Umberto Molineris e Andrea Tesei e i cyclors – veri e propri ciclisti – Bruno Rosetti, Enrico Voltolini, Emanuele Liuzzi e Cesare Gabbia, tutti agli ordini dello skipper Max Sirena. Un equipaggio che ci ha emozionato per mesi, che ha tenuto una folla di azzurri con il cuore in gola durante ogni regata, un team che è riuscito a tenere attaccati agli schermi migliaia e migliaia di italiani che, fino all’ultima regata, hanno remato e pedalato insieme a questo splendido equipaggio che è riuscito a ricordare all’Italia che esistono anche altri sport che vale la pena di seguire.

E quindi, poco importa che Luna Rossa alla fine si sia dovuta arrendere a Ineos Britannia che chiude la serie da 13 sul 7-4 tornando, dopo 60 anni, a lottare per l’America’s Cup, quel che importa è che Luna Rossa ha emozionato, ha fatto sognare e sperare, e ce l’ha messa tutta. Ed è per questo che, dalla sconfitta a testa alta, altissima, del team maschile di Luna Rossa partiamo per raccontare le storiche imprese delle sue gemelle che, nelle categorie juniores e femminile, sono riuscite a riscrivere la storia della vela italiana.

I team INEOS Britannia (sinistra) e Prada Luna Rossa Pirelli in gara durante il sesto giorno della finale della Louis Vuitton Cup 2024 a Barcellona, ​​Spagna, 02 ottobre 2024. Foto: EPA/QUIQUE GARCIA

Un trionfo storico… tira l’altro
E lì dove non è arrivato l’equipaggio senior di Luna Rossa, infatti, ecco arrivare non uno, ma ben due team capitanati dallo stesso skipper Max Sirena che si riprende, prima con la squadra junior e poi con quella femminile, quello che il team senior aveva iniziato: l’accesso alla America’s Cup e, come se non bastasse, anche la vittoria di quest’ultima in quelle che sono state le prime storiche edizioni per le due categorie sopracitate.

Iniziano i più giovani, il 26 settembre scorso, il riscatto del gruppo senior quando l’equipaggio under 25 formato dai due timonieri Marco Gradoni e Gianluigi Ugolini e i due trimmer Federico Colaninno e Rocco Alekos Falco – per un totale di quattro membri, in quanto nelle imbarcazioni AC40 manca la figura dei cyclers presenti invece su quelle AC75 – ha riscritto la storia della vela con una fantastica vittoria. È, infatti, dei nostri Under25 la storica vittoria alla prima edizione della Youth American’s Cup – giunta, in realtà, alla terza edizione dopo 2013 e 2017, ma sospesa poi a causa della pandemia e, quindi, ricominciata quest’anno – di vela. Dopo ben dodici regate di flotta tra girone di qualificazione e semifinali, i nostri ragazzi finiscono nel modo migliore la propria avventura al largo di Barcellona con una regata perfetta che ha schiantato in finale gli statunitensi di American Magic, dimostrando l’imbattibilità e la supremazia del nostro team giovanile che chiude la competizione con un vantaggio di ben 36 secondi.

Ed ecco, infine, arrivare al successo più fresco di Luna Rossa quello, leggendario, del team femminile composto da Giulia Conti, Margherita Porro, Giulia Fava e Maria Giubilei che, battendo le inglesi di Athena Pathway, si porta a casa la prima America’s Cup femminile della storia nel pomeriggio di sabato scorso. Un trionfo più che meritato per le nostre azzurre che hanno impressionato sin dall’esordio a Barcellona, con ben due vittorie nelle prime regate di flotta, il secondo posto nel Girone A e poi, nei match race delle semifinali, un altro secondo posto proprio dietro alle britanniche, che è valso alle nostre ragazze il diritto di sfidare Athena Pathway nell’ultimo atto della prima, storica edizione della Coppa America femminile.

Un finale da cardiopalma e per niente scontato quello che ha visto le nostre azzurre sfidarsi contro le inglesi che, dopo una prima parte di gara equilibrata, non hanno potuto far altro che arrendersi al dominio delle nostre ragazze che sono riuscite a rifilare nel finale ben 8 secondi di ritardo alle avversarie, secondi che hanno permesso una storica vittoria per il movimento velistico tricolore e l’esplosione di gioia e di festa della marea azzurra che ha seguito la finale da Barcellona.

E quindi, dopo il mezzo trionfo del team seniore di Luna Rossa ecco arrivare, uno dopo l’altro, due successi che sono uno più storico dell’altro, a dimostrazione del fatto che il futuro della vela tricolore è in ottime mani e, per la prossima edizione, chissà, non c’è due senza tre… o, almeno, così si dice.

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