L’ultima ruota del carro
Se val la pena trascurare il thriller pseudo erotico The Canyons, già visto a Venezia, vale invece la pena vedere – per gli affezionati – l’ultimo Polansky in Venere in pelliccia sul rapporto maschile-femminile di due soli personaggi, Mathieu Amalric ed Emmanuelle Seigner.
Si ride nella commedia pseudo-demenziale di Enrico Brignano Stai lontana da me, e si pensa ne L’ultima ruota del carro (nella foto) di Veronesi, ambizioso affresco di 40 anni di storia italiana con un debordante (e bravo) Elio Germano. Interessante infine Jobs con Asthon Kutcher nel ruolo del fondatore di Apple, storia biografica con qualche slancio.
Grande successo invece per Sole a catinelle, il film di Checco Zalone uscito agli inizi del mese, che ha già raggiunto oltre 30 milioni di guadagno, e nel quale si propone un viaggio attraverso vent’anni di Italietta berlusconiana, dove per fortuna non manca l’ottimismo, se no sarebbero davvero guai per Checco e il figlio Niccolò. Nessuna satira politica, per fortuna, ma una favola che fra le righe propone anche qualche invito a non scoraggiarsi. Ce n’è davvero bisogno per Checco, cioè tanti di noi di questi tempi.