L’ultima creatura, l’idea divina del femminile
Dedicata alle donne della Bibbia, questa mostra allestita a Illegio fino al 4 ottobre, sulle montagne friulane, propone ai visitatori quaranta grandi opere, da Caravaggio a Rubens a Veronese, che ritraggono dodici figure femminili dipinte dal Quattrocento al Novecento, provenienti da trenta musei italiani ed europei
È un'intensa esperienza di bellezza quella che si vive arrivando a Illegio, un borgo di 360 abitanti della montagna friulana: case semplici in pietra e in legno e fiori ai balconi e nei piccoli orti, un corso d'acqua, tutt'intorno la corona dei monti. Ma non è tutto: nella Casa delle Esposizioni, al centro del paese, capolavori di grandi artisti attendono il visitatore. La mostra di quest'anno, l'undicesima allestita dal locale 'Comitato di San Floriano', risulta straordinariamente attuale. Si intitola: “L'ultima creatura. L'idea divina del femminile", ed è dedicata alle donne della Bibbia.
Quaranta opere, che vanno dal Quattrocento al Novecento, provenienti da trenta musei italiani ed europei. Il curatore, don Alessio Geretti, spiega i due obiettivi della mostra: riscoprire le grandi figure bibliche femminili e rimettere a fuoco l'atto creativo di Dio. «Nella Genesi – afferma don Geretti – le creature appaiono in una successione studiata: ultima ad entrare in scena è la donna, come per una progressiva manifestazione delle intenzioni divine, supremo chiarimento di quale sia l’obiettivo di tutta la creazione e cioè l'amore».
La persona contiene in sé il progetto di Dio, continua don Geretti, ma è nell'elemento femminile che esso si manifesta con più chiarezza, ricordando che il bello della vita non è dire con forza “io”, ma dire con amore “tu”. Dodici le figure femminili ritratte nelle opere: Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Tamar, Miriam, Debora, Giaele, Dalila, Betsabea, Ester, Giuditta. Accanto alle mogli dei patriarchi e alle eroine che salvano il loro popolo prefigurando Maria, anche donne dalla condotta spregiudicata. In tutte l'assoluta determinazione nel portare a termine la propria missione.
Cuore della mostra è il capolavoro del Caravaggio, “Giuditta e Oloferne” dove affascinano la bellezza perfetta di Giuditta e la bruttezza caricaturale della serva con il corpo di Oloferne ancora vivo mentre gli occhi appaiono già spenti. Ma c'è anche la versione di Rubens dove Giuditta appare nobile e composta. E poi Pinturicchio, Palma il Giovane, Veronese, Hayez, Lanfranco, Piazzetta, Ricci, Solimena, fino a un bronzo di Francesco Messina raffigurante Eva.
A sostenere l'iniziativa del Comitato di San Floriano è tutta la diocesi di Udine, non solo per l'indubbio valore artistico-culturale, ma anche come mezzo di annuncio della fede e occasione di sviluppo del territorio: «La missione di Illegio – spiega monsignor Angelo Zanello, presidente del Comitato – è custodire la bellezza tra i nostri monti, aprendola alla comunità. In preparazione alla mostra tutto il paese è un grande cantiere e tutto il contesto diventa educativo e occasione di riscatto». Don Geretti conferma: «L'idea era anche porre un segno di speranza nel cuore della nostra montagna gravemente depressa dal punto di vista dell’economia, dello spopolamento e dell’invecchiamento. Oltre alla ventina di giovani impegnati a far da guida ai visitatori lungo il percorso espositivo, le 30 mila persone che ogni anno vengono quassù, e che corrispondono più o meno a quante vivono sulle nostre montagne, hanno messo in moto una micro-economia e sono stimolo a dare il meglio di sé».
“L'ultima creatura” – fino al 4 ottobre 2015 – alla Casa delle Esposizioni di Illegio (UD) tel. 043344445/04332054 pieve_tolmezzo@libero.it www.illegio.it