Lui, uno di loro

Sono arrivati in redazione gli auguri di Natale dai bambini del sostegno a distanza di cui più volte abbiamo parlato su queste pagine: vestiti da angioletti, da figure del presepe, da Gesù Bambino… In particolare, toccante un “presepe vivente” di bambini argentini. Proprio nei giorni in cui i giornali riportavano le foto di piccoli morenti per denutrizione negli ospedali di Tucumán: immagini inaccettabili. Eravamo abituati a riceverle solo dall’Africa sub-sahariana. Tra le foto, anche un bel gruppo di ragazzini di Baghdad, poco prima che arrivasse una notizia d’agenzia: i bambini iracheni vittime dell’embargo sarebbero finora un milione e mezzo. Poi i bambini pakistani, quelli dei barrios filippini, e così via. Insomma, come si può vedere dalle immagini di questo servizio, il Natale s’è vestito per noi di splendidi volti infantili di tutte le etnie ed ha preso il sapore della solidarietà. Ma perché Natale e solidarietà si richiamano così tanto? Facciamo un gioco. Con un colpo di bacchetta magica proviamo a ridurre tutta la Terra a un villaggio di 100 persone. Conservando le proporzioni esistenti ora tra tutti i popoli, il villaggio risulterebbe composto da 57 asiatici, 21 europei, 14 delle tre Americhe e 8 africani. Le donne sarebbero 52 e gli uomini 48; 80 vivrebbero in case senza il certificato di abitabilità, 50 soffrirebbero per denutrizione, una starebbe per morire, una starebbe per nascere, una avrebbe un computer e una soltanto un titolo di studio. I bianchi sarebbero 30 e 70 quelli colorati; 6 persone sarebbero padrone del 59 per cento delle ricchezze dell’intero villaggio e della totalità dei mezzi di comunicazione. Queste alcune caratteristiche del nostro paesello, detto anche pianeta azzurro; nel quale, inoltre, il 10 per cento degli abitanti sta soffrendo la guerra, la prigione, la tortura; il 50 per cento non può professare la propria fede religiosa senza il rischio di essere minacciato, arrestato, torturato o ucciso; il 75 per cento non ha in casa cibo e vestiti; il 35 per cento è analfabeta e quindi incapace di leggere anche queste tristi notizie. E i bambini? All’81 per cento di essi manca almeno un genitore, perché o sono morti o si sono lasciati. Abbiamo trovato questo “gioco” (ricavato da statistiche ufficiali delle Nazioni Unite) su una rivista di volontariato del Medio Oriente. Ogni tanto forse ci farebbe bene guardare il nostro mondo così dall’alto. Riacquisteremmo un po’ il senso della verità delle cose. Ora viene Natale, festa che, nella nostra fede e di conseguenza nella nostra cultura, è legata all’esperienza del dono. Essa richiama l’esigenza della solidarietà, come categoria fondamentale di un progetto di vita integralmente umano. Ed è stridente il contrasto tra la verità di ingiustizia e sofferenza sociale, certificata anche dalle statistiche, e l’atmosfera festaiola in cui siamo immersi. Certo noi rientriamo in quel 25 per cento che ha i frigoriferi e gli armadi pieni, se non addirittura nel gruppo che è padrone di quasi tutto il villaggio. Si può godere impunemente – viene da chiedersi – di scambiarsi il superfluo, in nome di Dio, senza sentire nel cuore la spinta ad uscire, per cercare chi sta peggio? Non sarà Natale anche per loro? Proprio all’inizio di questo mese il Forum delle associazioni del settore ha lanciato la “Giornata nazionale del sostegno a distanza”, prevista per la prima volta il 6 gennaio 2003, festa dell’Epifania. È una novità che darà nuova visibilità a questa forma di condivisione semplice e concreta che si va estendendo. La cosa ci fa felici perché Città nuova fin dagli anni Settanta ha creduto in questa solidarietà organizzata, promuovendo in particolare le adozioni a distanza lanciate da Amu- Famiglie Nuove. Se quel seme piantato allora in Libano è arrivato oggi ad essere una piccola foresta di oltre 88 progetti che fanno crescere 13079 bambini di 41 paesi di 4 continenti, vuol dire che abbiamo creduto e puntato su una idea giusta ed in linea coi nostri ideali. “Dio sta sempre dalla parte dei più poveri. Anzi, è uno di loro”. Questa frase di Madre Teresa ci ha fatto riflettere sulle vicende terrene del bambino che festeggiamo in questi giorni. Nato in una stalla (o favela, o baraccopoli…), perseguitato dal potere (embargo, proscrizioni razziali, massacri civili…), emigrante clandestino (carretta del mare, campo profughi…). Di sicuro, se fosse nato oggi, sarebbe finito in un progetto di sostegno a distanza. E chi non l’aiuterebbe? MESSAGGI IN RETE Rivanazzano, 19.11.02 Vi comunichiamo che abbiamo effettuato il versamento di 336 euro per una adozione a distanza in Nigeria. Perché una adozione a distanza? Perché è bello poter aiutare qualcuno che ha bisogno, senza sradicarlo dal suo paese? Perché abbiamo due figli ma forse avremmo voluto averne di più? Perché era un po’ di tempo che ne avevamo l’idea e ora è stato possibile? Perché abbiamo visto bambini africani che cercavano tra montagne di rifiuti qualcosa da mangiare? Forse un po’ di tutto questo messo insieme. Forse perché questa solidarietà è un po’ uno dei segni dei tempi. Forse per qualche altro motivo che ancora non capiamo… Di certo lo facciamo con grande felicità nostra e dei nostri ragazzi. Fabio e Silvia Segrate, 9.8.02 Carissimi, come vi avevo detto ho chiesto e ottenuto di occuparmi dell’irrigazione del giardino del condominio dove abito, proponendo ai condomini di devolverne il costo alle adozioni a distanza. Ai primi di settembre chiederò all’amministratore di mandare la prima tranche del compenso dovutomi. Penso di richiedere il 50 per cento del totale, che ammonta a tre milioni di vecchie lire. Il saldo avverrà penso a fine settembre o poco dopo. Il compenso non passerà dalle mie mani ma verrà accreditato direttamente dall’amministratore a Famiglie Nuove mediante bonifico bancario e verrà registrato nel bilancio condominiale come donazione del condominio “per adozione a distanza”. Avrò bisogno di riscontro delle somme da voi ricevute e successivamente di informazioni sul loro utilizzo: dove sono destinate e quali adozioni finanziate. Desidero essere molto “trasparente”, anche per poter più facilmente continuare l’operazione per il futuro… Angelo Grottaferrata, 11.11.02 Carissima Edi, ieri ci ha telefonato un signore che è allenatore di una squadra di calcio ragazzi, ed è anche tanto sensibile al tema della solidarietà. Gli è venuta l’idea, ed è convinto di poterla concretizzare, di sostenere quest’anno, con l’aiuto anche di sponsor, 11 ragazzi di un paese in necessità, da “gemellare” con gli undici giocatori della squadra che lui allena. Sarebbe ancora più simpatico (ma non vincolante), se questi undici bambini da sostenere, fossero in qualche modo, appassionati di calcio… Io ho pensato subito a te. Sarà possibile? La cosa è ancora a livello d’idea ma intanto saremmo contenti di un tuo parere. Gianni Kinshasa, 11.11.02 Carissimo Gianni, che idea simpatica… Siamo felicissimi! Appassionati di calcio? Qui lo sono tutti. È il gioco più amato dai nostri. Faremo di tutto per far felice questo signore che, come allenatore, si è fatta venire un’idea così bella. Cercheremo 11 ragazzi in gamba! E naturalmente con il pallone… Presto vi arriverà la seconda metà della posta natalizia. Così avete anche il tempo necessario per la spedizione che è per voi un lavoro ancora in più. Grazie anche per questo a tutti voi. Riguardo la “squadra”, fateci sapere quando si può partire… Edi Ecuador, estate 2002 Carissimi, siamo incantati nel vedere i frutti che produce la vostra generosita. I nostri e vostri bambini del progetto Abee studiano con profitto, chi alle elementari, chi alle superiori. E sono proprio quelli che avrebbero continuato la scuola perche senza possibilita economiche. C’è qualcuno con la sindrome di Down che ha fatto le terapie ed iniziato la scuola; orfani senza una casa, che hanno ritrovato il calore di una famiglia. Questi bambini si sentono amati e privilegiati, e rispondono meglio che possono. Siamo felici perché si e costruita una vera rete d’amore tra di noi, ed i nodi di questa rete siete voi e i bambini. Dora Ubidia Porto Alegre, 15 novembre 2002. Cari amici, ciao! È con molta gioia che facciamo arrivare i nostri più affettuosi auguri e il nostro grazie per ognuno di voi donatori. Ci sono tante belle esperienze, ma non possiamo raccontarvele tutte in un foglio! Soltanto possiamo dire che senza la vostra adesione non avremmo nulla da dire! Il nostro profondo e infinito grazie per il vostro generoso contributo! Siate sicuri che il vostro amore è luce, calore, accoglienza, sostegno a tutte le famiglie del Progetto Vila Fátima, specialmente ai suoi bambini! La famiglia del vostro adottato invia i saluti personali nella letterina allegata. Un forte abbraccio. Luciana e Flávio 2 settembre 2002 A gennaio di quest’anno, con alcuni amici, abbiamo deciso di fare un viaggio in Vietnam. Prima di partire ho preso contatto con il vostro referente per poter vedere Thuy, la mia figlia adottata a distanza. L’incontro è avvenuto all’aeroporto. È stata per me e per mio marito un’emozione incontrare all’uscita questa giovane ragazza che ci attendeva con un mazzo di fiori. Era accompagnata dal parroco e da un traduttore. Siamo stati insieme tutto il pomeriggio, e questo ci ha permesso di creare un legame affettuoso con Thuy, che da allora ci chiama mamma e papà. Ha 17 anni, è orfana di entrambi i genitori e vive in condizioni discrete con la famiglia dello zio e con due sorelle più grandi. Sta finendo le scuole superiori e vorrebbe fare l’università… Siamo stati veramente felici di questa esperienza e vi ringrazio di averci dato questa opportunità. Francesca Karachi, 25.11.02 Cari amici, Buon Natale da tutti noi del Pakistan. Dopo l’11 settembre dello scorso anno, qui la situazione è diventata difficile. Sembrava che il mondo si fosse fermato. Una delle poche luci rimaste accese è il vostro sostegno a distanza. Attraverso un amico, siamo riusciti ad aiutare un gruppo di bambini musulmani vicino al confine con l’Afghanistan. Appartengono a famiglie rifugiate, vivono in condizioni miserevoli e molti hanno perso il padre in guerra. Quest’anno ricorre nella stessa settimana il Natale e la fine del Ramadan. È una occasione per festeggiare insieme e ricordarci che siamo tutti veramente fratelli. E noi – col vostro aiuto – possiamo non solo dirlo, ma farlo concretamente. Vorremmo riuscire a dare un aiuto (come un pasto al giorno attraverso la scuola) a questi bambini che hanno conosciuto solo la guerra. Grazie, grazie! Aslam e Roberto Rosario (Argentina), 10.09.02 Carissimi, prima di tutto vogliamo dirvi che vi sentiamo molto vicini al nostro popolo argentino. Gli aiuti che riceviamo per il nostro progetto, sono destinati a famiglie disseminate nel nordest del paese. Attualmente arriviamo a 98 bambini. Quasi tutti abitano in quartieri cosiddetti villas miserias, dove ci sono famiglie dignitose e altre un po’ meno. I nostri non hanno avuto problemi finora nel visitare le famiglie dei bambini, ma ultimamente hanno capito, con un certo timore, di essere seguiti da diverse persone che studiano le mosse di quelli che arrivano con denaro o commestibili nella case dei vicini. Per questo hanno deciso di fare la distribuzione degli aiuti nella parrocchia. Questo vi può dare una idea dell’ambiente nel quale le nostre famiglie si muovono per arrivare ai vostri bambini adottati a distanza. Da parte di ciascuno di loro, e da parte nostra, un grazie grande… Juan e Susana Nedo Pozzi www.sodist.famiglienuove.org PER ADERIRE Per sostegno a distanza di un bambino si richiedono: in Asia 216 euro annui; in America Latina, Africa, Medio Oriente, Est europeo 336 euro annui. I versamenti (preferibilmente in un’unica soluzione annuale o quote semestrali, trimestrali, ecc.) vanno effettuati su uno dei seguenti conti: c/c postale n° 70290002 oppure c/c bancario n° 10001 Ist. Bancario San Paolo IMI Ag. di Grottaferrata (RM) ABI 01025 – CAB 39140 intestati a: Associazione AZIONE MONDO UNITO Sostegno a distanza Corso V. Colonna 78/B 00047 MARINO (RM) I contributi versati all’Amu sono deducibili nella misura del 2 per cento del reddito complessivo sia per quanto riguarda le persone fisiche che le imprese (art. 30 L.49/87 e art. 10 e 65 Testo Unico Imposte sul Reddito). Specificare nella causale: “Nuovo sostegno a distanza di uno (o più) bambini” e l’area geografica dove si desidera orientare la propria solidarietà. La Segreteria Internazionale Famiglie Nuove manderà riscontro soltanto al primo versamento, confermando la richiesta o presentando una nuova proposta. Successivamente, l’équipe che opera nella zona dove si svolge l’azione di sostegno provvederà ad inviare dati e notizie del bambino assegnato e, almeno una volta nell’anno, aggiornamenti sullo sviluppo del progetto in cui il minore è inserito. Per informazioni rivolgersi a: Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari Segreteria internazionale: Via Isonzo, 64 – 00046 Grottaferrata (RM) tel. 06.941.15.65 – fax 06.941.16.14 E-mail: sodist@famiglienuove.org

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