Ludovico Einaudi suona per Greenpeace

Il famoso pianista si schiera a favore della Campagna in difesa dell’Artico e per questo ha eseguito, su una piattaforma galleggiante tra le isole Svalbard (Norvegia), l’inedito “Elegy for the Artic”. Guarda il video
Ludovico Einaudi

Note suggestive ed emozionanti escono dal pianoforte di Ludovico Einaudi, musicista e compositore di fama mondiale, che si è imbarcato con la nave di Greenpeace “Arctic Sunrise”, per raggiungere il Polo Nord dove, su una piattaforma galleggiante, al largo del ghiacciaio Wahlenbergbreen, nelle Isole Svalbard, ha eseguito l’inedito “Elegy for the Artic”.

 

Il pianista, si è unito alle voci di altre 8 milioni di persone che sostengono Greenpeace nella guerra contro lo sfruttamento dell’Artico e i cambiamenti climatici. Secondo i dati riportati dall’associazione da sempre in difesa dell’ambiente, negli ultimi 30 anni l’Artico ha perso più di tre quarti del volume dei ghiacci che, nel 2012, hanno raggiunto il minimo storico. Il riscaldamento globale e l’aumento delle estrazioni petrolifere mettono in crisi un ecosistema già abbastanza fragile e, infatti, l’Artico si sta scaldando due volte più in fretta del resto del pianeta e questo comporta diversi effetti negativi.

 

L’assottigliamento dei ghiacci sta causando l’estinzione di alcune specie e sta mettendo in grave pericolo l’ambiente marino, ma non solo: le popolazioni locali sono costrette a spostarsi per mancanza di cibo e per l’aumento delle tempeste causate dall’innalzamento dei livelli dell’acqua. Con lo scioglimento dei ghiacci, inoltre, aumenta la superficie di Oceano Artico esposta alla luce solare che viene assorbita ed è causa, a sua volta, del riscaldamento globale.

 

Così, mentre le note di Einaudi scorrono e riempiono l’ambiente silenzioso, ogni tanto il pianista è disturbato da un blocco di ghiaccio che si stacca e scivola in mare. «L’artico non è un deserto ma un luogo pieno di vita – ha commentato Einaudi -. Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest’area meravigliosa e interpretare una mia composizione ispirata alla bellezza dell’Artico e alle minacce che subisce a causa del riscaldamento globale. Dobbiamo comprendere l’importanza dell’Artico per proteggerlo prima che sia troppo tardi».

 

Greenpeace, chiede ormai da anni che le acque intorno al Polo Nord vengano definite Santuario Artico e cioè protette da qualsiasi attività industriale. La campagna è avvenuta, infatti, alla vigilia di un incontro dell’Ospar, l’organismo internazionale delegato alla conservazione dell’Artico, che potrebbe decidere di istituire un’area protetta di 226 mila chilometri quadrati nelle acque del Mar Glaciale Artico.

 

Cliccare qui per ascoltare l’inedito.

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