Luci accese sulla Costituzione
Un certo numero di editoriali scritti tra il 1994 e il 2012 da Luigi Arcidiacono, grande costituzionalista noto anche all’estero, è stato raccolto in un bel libro pubblicato da Città Nuova Per su iniziativa della moglie Ines e di un affezionato gruppo di allievi e stretti collaboratori del professore intitolato "Luci accese sulla Costituzione". Luigi Arcidiacono è scomparso da oltre un anno, ma le sue riflessioni sono traccia di un percorso che avrà da dire ancora per molto tempo.
La facoltà di Giurisprudenza di Catania, di cui è stato docente e preside, ha ospitato qualche settimana fa la presentazione del libro. Giuseppe Di Fazio, giornalista e capo redattore del quotidiano catanese “La Sicilia”, i professori Antonio Carullo e Mario Dogliani delle università di Bologna e di Torino, Nino Gentile, avvocato e coordinatore in Sicilia di Comunione e Diritto, hanno messo in risalto sia alcuni aspetti della personalità e della vita del prof. Arcidiacono, sia le caratteristiche tipiche e proprie dei suoi numerosi editoriali.
Nel 1994, nel corso di un esame universitario, uno studente chiese al professore Arcidiacono un chiarimento sulla riforma elettorale di cui già all’epoca si dibatteva. Colpito dalla richiesta dello studente, Luigi colse la necessità di divulgare in maniera chiara e rigorosa – diremmo anche popolare, ovviamente nel senso alto del termine – il proprio pensiero sui fatti di cronaca politica quotidiana che toccavano aspetti legati ai principi della Costituzione.
Da qui sono derivati centinaia di editoriali sui più vari argomenti: dal caso Savoia ai compiti del Presidente del Consiglio, dal rapporto tra Stato e Regioni ai diritti del nascituro, dal bicameralismo all’amnistia. La lettura di questi articoli, tutti introdotti da una breve contestualizzazione, offre la possibilità di dedicarsi in modo facile e piacevole all’approfondimento di molti temi di attualità. Da questi scritti emerge la profonda capacità di Luigi Arcidiacono di evidenziare le contraddizioni e le incongruenze della vita sociale e istituzionale del nostro Paese suggerendo allo stesso tempo soluzioni coerenti all’inderogabile dettato costituzionale.
«Un uomo che ha saputo insegnare, illustrare e poi fare» ha detto il prof. Carullo. «Tre cose che poche persone hanno davvero la capacità di porre in essere». Infatti gli ultimi anni della sua vita Luigi li ha spesi mettendosi al servizio della sua città d’adozione, Catania, come assessore intransigente e instancabile.
Dai suoi brevi editoriali, che consiglio a tutti di leggere quantomeno per comprendere meglio molte cose di cui si parla in ogni telegiornale, scopriamo il valore e lo spessore di una vita intensa, ricca di esperienze, di valori, di calore umano e di passione per la propria gente. Una lezione di vita prima che di teoria.