Love Bugs – Belli dentro

LOVE BUGS Italia uno. Per i sociologi americani sono dei perfetti Dink, prototipi della generazione Double income no kids: ovvero doppio stipendio-zero bambini. Michelle (Hunziker) e Fabio (De Luigi) sono i due innamorati cronici, protagonisti di Love Bugs, la sitcom in onda su Italia Uno. La bionda svizzera di Zelig e il comico di Mai dire gol danno voce e corpo ad una perfetta ma un po’ stereotipata coppia dei tempi moderni. Soldi il giusto per poter spendere tanto nello shopping, una vita fatta di amici, cene, vacanze, palestra e tv. Figli no, perché c’è sempre tempo, il matrimonio manco a parlarne, meglio la convivenza. Di sesso se ne parla senza peli sulla lingua, le tenerezze si sprecano ma senza progetti troppo seri per favore. Al modello made in Usa si aggiunge un tocco di italianità: il tifo per l’Inter, un po’ di sano mammismo, la suocera invadente, lo spirito da Dongiovanni di lui. Fabio e Michelle sono pensati come gli eredi televisivi di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Se i due monumenti della situation comedy all’italiana hanno per anni ironizzato sui tic della vita matrimoniale, la Hunziker e De Luigi ci spingono a ridere delle nevrosi e dei battibecchi di una giovane coppia incerta se prendere impegni per il futuro. I due portano con sé una forte carica di simpatia, il programma è gradevole e garbato e non c’è dubbio che, con il sorriso, bene rappresenti una mentalità radicata in una parte di giovani. Non in tutti però. Non per tutti il supermercato è la seconda casa e le nozze una ipotesi remota. Ed è questa la principale pecca di Love bugs: cristallizza come universale una realtà che resta comunque particolare. BELLI DENTRO Canale 5. Tutto nasce dalla necessità di utilizzare al meglio il grande patrimonio di Zelig. Una macchina sforna-comici che ha fatto schizzare gli ascolti di Mediaset. La sitcom Belli dentro parte da questa giusta strategia da direzione delle risorse umane. Ma poi, prende una via tutta sua, sorprendente. Protagonisti sono alcuni mattatori del programma di culto condotto da Bisio (fra i quali Leonardo Manera). Tutto si svolge davanti ad una telecamera fissa piazzata in un carcere, nei due metri per due di una cella. Ancora più spiazzante è l’obiettivo della serie: ridere della vita dei detenuti. Come se non bastasse, il programma si è avvalso del contributo di veri carcerati che hanno affidato agli sceneggiatori le loro storie, la loro quotidianità. Il rischio di esagerare è sempre presente. Ma Belli dentro riesce a ballare sul filo. Ne viene fuori una sitcom divertente e allo stesso tempo capace di far riflettere. Si ride e si pensa. E si plaude a chi si è avventurato su un percorso tanto ardito. Gianni Bianco

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