Lotta alle slot machine, in Liguria si fa sul serio
Al 30 giugno, gli esercizi autorizzati a ospitare slot machine nel comune di Genova erano 1211, uno ogni 484 abitanti. Chi se ne intende dice che se le sale da gioco fossero allineate, ce ne sarebbe una ogni 235 metri (dati dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato).
Tra i municipi, il record spetta a Sampierdarena, prima per numero assoluto di locali con macchinette: 124. Mentre per quanto riguarda la concentrazione in rapporto alla popolazione, la palma spetta a La Foce con 4,15 esercizi autorizzati per mille abitanti. Il Centro storico ne conta 3,83 e Portoria 3,01 per mille abitanti. Albaro e Castelletto, quartieri signorili, ne hanno rispettivamente 1,13 e 0,60 per mille abitanti. Poi ci sono i cosiddetti mini-casinò: sempre al 30 giugno, a Genova, le autorizzazioni rilasciate per l’anno in corso erano 51.
Ebbene, di queste 1.211 sale da gioco, l’86 per cento non rispetta i parametri del regolamento comunale. È presto naturalmente per cantare vittoria, ma si può ben sperare. A scovare le irregolarità è stata un'indagine compiuta con meticolosa precisione dal quotidiano ligure Il Secolo XIX . Misurazioni, comparazioni, sovrapposizioni di mappe e un primo tassello è fuori posto: la delibera comunale stabilisce che la distanza di un locale che ospita macchinette mangiasoldi da una scuola, un asilo, una casa per anziani, cimiteri, centri sportivi, debba essere di 300 metri e ben l'86 per cento di questi esercizi sarebbe "fuorilegge".
Naturalmente va calcolato un margine di approssimazione tra la misurazione fatta dal quotidiano e quanto stabilito dal testo approvato dal Consiglio comunale, che parla di misurazione partendo dal centro della porta di ingresso del locale e seguendo il percorso pedonale più breve. Intanto questo studio è un buon punto di partenza per indicare la sensibilità dei cittadini onesti. Tante, davvero tante sono le persone che sempre di più si esprimono contro questo furto legalizzato che svuota le tasche della gente. A fine ottobre sarà il Tar ligure a pronunciarsi sul regolamento che ha stilato la giunta Doria per salvaguardare i propri cittadini. E forse allora qualcosa finalmente potrà iniziare a cambiare, davvero.