L’originaria, autotrascendente presenza a sé
L’antropologia filosofica deve soddisfare l’esigenza di realizzare una comprensione integrale e unitaria di tutte le dimensioni dell’esistenza umana, riconoscendo il dinamismo con cui il soggetto attua se stesso, divenendo non un altro, ma sempre più pienamente ciò che già è. Questo è possibile solo radicando l’antropologia nella metafisica e cogliendo il “centro” ontologico dell’essere dell’uomo e della sua autocoscienza. L’analisi di alcuni testi di Tommaso d’Aquino consente di individuare tale “centro” nella “mens” che, come spirituale presenza di sé e di Dio, rivela la dignità dell’essere umano come “immagine di Dio”, originariamente capace di conoscersi e di conoscerLo, e rinvia a Lui come primo, assoluto fondamento.
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