L’ordine del tempo
L’ordine del tempo
CARLO ROVELLI
«E a me sembra che la vita, questa breve vita, non sia che questo: il grido continuo delle emozioni, che ci trascina, che proviamo talvolta a chiudere in un nome di Dio, in una fede politica, in un rito che ci rassicuri che tutto alla fine è in ordine, in un grande grandissimo amore, e il grido è bello e splendente. Talvolta è un dolore, talvolta è un canto. E il canto, come aveva osservato Agostino, è la consapevolezza del tempo. È il tempo». Questa è una delle frasi conclusive, inaspettata, dell’ultimo libro di uno scienziato e divulgatore italiano, non credente, che ci racconta cosa ha scoperto finora la scienza sul mistero del tempo. Un libro chiaro, anche se impegnativo, senza formule, ma con tutti i concetti profondi della fisica di oggi su questo argomento. La prima parte del libro è il racconto dello «sfaldarsi del tempo» così come lo concepiamo, sotto i colpi della ricerca scientifica: il tempo non è semplice, non è fondamentale, non scorre uniforme, dal passato al futuro misurato dagli orologi. La seconda parte descrive quello che resta alla fine, «un paesaggio estremo e bellissimo: il mondo senza tempo». La terza parte è il viaggio di ritorno verso il tempo perduto nella prima parte del libro, perché «nel mondo senza tempo deve comunque esserci qualcosa che poi dia origine al tempo che noi conosciamo, con il suo ordine, il passato diverso dal futuro, il dolce fluire. Il nostro tempo deve in qualche modo emergere intorno a noi, alla nostra scala, per noi».
Adelphi, € 14,00