Loppianolab3: rischiare per il Paese
Il lavoro è l’emergenza. L’Europa, lo spettro e la fortezza. I giovani, un futuro che interroga. Eppure è su queste direttive che quest’anno la terza edizione di Loppianolab vuole investire e lavorare. Non si rinuncia a progettare nonostante le criticità del nostro tempo, nonostante la crisi etica ed economica, nonostante le idealità siano messe a dura prova, su più fronti. Al Polo Lionello nel Valdarno fiorentino che ha ospitato, ieri, l’inaugurazione di questa kermesse si incrociano imprenditori che stanno scommettendo su un progetto di economia solidale e civile come è l’Economia di Comunione. I giovani non stanno a guardare, né sono i bamboccioni appena dipinti dall’indagine Censis: alcuni di loro, già da anni impegnati in agenzie di turismo solidale, sognano invece un network esteso su tutta l’Italia e sono attivi promotori del progetto Policoro: in 35 poi sono arrivati da Barletta in Puglia e da Grammichele in Sicilia come volontari per sostenere le esposizioni delle 50 aziende presenti. Si incontrano cittadini e politici che non eludono le grandi questioni del Paese: dalla legalità alla riforma della legge elettorale.
Gli insegnanti e gli educatori non sono appiattiti sull’emergenza educativa ma ampliano sul piano nazionale esperienze pilota, già sperimentate con successo in piccole comunità. Insomma qui le braccia non ciondolano disilluse, né si alzano arrese. Vicino alla postazione della nostra redazione in trasferta, montano stand, provano musiche e poesie, e una ceramista siciliana attende in fibrillazione la sua merce. Lavoro, Europa, giovani si declinano quindi su ben altre prospettive. “Chi non rischia è perdente e qui si scommette, si rischia e insieme si imparano le vie dell’innovazione”, così Piero Coda preside dell’Istituto Sophia, uno dei promotori di Loppianolab, commenta questo laboratorio che quest’anno ha richiamato più di tremila partecipanti. Prova che la sete di speranza in tempo di crisi non si spegne, anzi ha bisogno di “visioni”, “luoghi di sperimentazione permanente”, “reti”, “senso del lavoro”. Sono questi i toni usati anche dagli altri promotori di questo incubatore: Danilo Virdis per il Gruppo editoriale Città Nuova, Eva Gullo neoeletta presidente del Polo Lionello Bonfanti, Daniele Casprini per la cittadella di Loppiano specificano che questo luogo innova e cresce, sviluppa relazioni con il territorio e tra i presenti che non tardano poi a tradursi in realizzazioni concrete che sanno valicare i confini italiani. A questa edizione sono presenti anche imprenditori dal Brasile, dalle Filippine, dall’Africa.
Il sindaco di Incisa Valdarno, Fabrizio Giovannoni, analizzando il dramma della crisi italiana ha individuato in Loppianolab “un elemento di fiducia”, capace di mostrare che non ci si salva da soli e che anche i minimi possono dare un contributo: “il mio comune è il più piccolo della provincia eppure ha un’università”, commenta riferendosi all’Istituto universitario Sophia.
Il programma, molto articolato, prevede sessioni comuni e momenti di approfondimento tematici: impossibile elencarli tutti. Si potrà però seguire via streaming il programma di stasera: “Mito e fraternità. Ospite d’onore la poesia”. Anche il pomeriggio di sabato, con il laboratorio “Italia Europa. Un unico cantiere tra giovani, lavoro e innovazione” e con l’intervista di Marco Politi e Lucetta Scaraffia a Maria Voce, presidente dei Focolari, verrà trasmesso a partire dalle 15.30.
Il nastro è tagliato, anzi i nastri visto che si è unito il tricolore al blu della bandiera europea, proprio perché Loppianolab3 vuole offrire anche all’Europa, la possibilità di osare su un’innovazione che sa coniugarsi con la fraternità e qui si fanno le prove generali.