LoppianoLab. Essere rete per l’Italia

Seconda edizione, con 58 appuntamenti, di un originale laboratorio. Per far sperare il Paese nel 150° dell’Unità.
Polo Lionello

Errare è umano, si sa, mentre perseverare pone addirittura seri interrogativi. Come nel caso di LoppianoLab. Dopo l’appuntamento dello scorso anno, gli organizzatori – imperterriti – hanno messo mano alla nuova edizione (15-18 settembre), nonostante l’abbondanza di iniziative inflitte in settembre agli italiani di qualsiasi territorio.

 

Ma tant’è. E tutto sommato c’è da capirli, visto come sono andate le cose nel 2010. Il progetto fu preparato in pochi mesi dai quattro soggetti promotori – cittadella di Loppiano, Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti, Istituto universitario Sophia e Gruppo editoriale Città Nuova – che vantavano grande passione (e un po’ di follia) per l’idea e scarso tempo disponibile per realizzarla. Per di più si trovarono in concorrenza addirittura dei santi. O meglio di una beatificazione, quella di Chiara Luce Badano, morta venti anni prima, che si sarebbe svolta il fine settimana successivo a LoppianoLab. La festa per quella diciottenne avrebbe attirato in massa a Roma la gente dei Focolari.

 

«La nutrita partecipazione fu davvero inaspettata – ricorda Danilo Virdis, direttore generale di Città Nuova –, anche perché il carattere sperimentale dell’iniziativa aveva consigliato di non fare pubblicità più di tanto». Le migliori aspettative si attestavano nell’ordine di 600-800 persone. Ne arrivarono oltre tremila, e non certo per un solo giorno.

«Un afflusso del genere – commenta Virdis – rivelò due fattori determinanti: interesse e attesa. Entrambi corroborati da un ingrediente non meno decisivo, l’apprezzamento di chi era venuto. Segnali, questi, che ci hanno spinti a proseguire».

 

La prima edizione è stata una scommessa, in cui fu però subito colta e apprezzata una peculiarità. «Il suo carattere di laboratorio – indica Virdis –. Non uno dei tanti convegni per comunicare qualcosa, ma un “tavolo” lungo quattro giorni, al quale fummo chiamati a lavorare e sperimentare risposte e prospettive a beneficio dell’Italia, in un intreccio di generazioni, professioni, percorsi culturali, Nord, Centro e Sud».

 

Anche al Polo imprenditoriale Bonfanti – dove operano oltre venti aziende dell’Economia di Comunione (EdC) ed è il punto di riferimento per le altre 200 presenti in Italia –, l’Expo e la prima Convention dell’EdC Italia connessi a LoppianoLab misero in luce «la forte esigenza – sostiene Eva Gullo, presidente di E. di C. Spa, che gestisce il Polo – di creare una rete di relazioni e contatti tra le varie realtà imprenditoriale EdC e non». Tanto che, «già nel corso della manifestazione, ma ancor più nell’anno che è seguito, abbiamo ricevuto da più parti l’invito a far crescere questo piccolo segno di un nuovo modello economico, di un’impresa civile a servizio del bene comune».

 

Vent’anni fa Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, dette vita all’Economia di Comunione. Durante LoppianoLab si svolgerà una celebrazione italiana del cammino compiuto, dopo quella internazionale tenutasi in Brasile a maggio.

 

La riflessione dello scorso anno ruotò attorno ai termini unità e innovazione – “Quale Paese, quale unità? Innovare in economia formazione e cultura” fu il tema portante –, ritenuti dagli organizzatori fattori cruciali di coesione sociale e sviluppo sostenibile nel pieno della crisi.

 

Quest’anno la situazione economica è diventata ancora più critica e la priorità individuata, anche nella logica delle celebrazioni unitarie della Nazione, è quella della rete. Da qui, il titolo “Sperare con l’Italia. In rete per il Bene comune nel 150° dell’Unità”. Certo, diciamola tutta: “mettersi in rete”, “fare rete” sono spesso diventati quasi slogan dal modesto significato. Ma conservano la loro validità perché rimandano al principio di stampo comunitario del “nessuno si salva da solo”. Un dato che i quattro soggetti promotori intendono sganciare dallo stato di necessità del momento e proporlo come paradigma per un agire corale ricco di opportunità. Ma “fare rete” non è sufficiente, se l’operazione non poggia su un “essere rete”, ovvero su una cultura che valorizzi ogni nodo, i nodi nel loro complesso e i legami tra nodo e nodo.

 

In buona sostanza si delinea una sfida. Perché sul “fare rete” e sull’“essere rete” chi è animato dal carisma dell’unità come Loppiano, Sophia, il Polo e Città Nuova ha necessariamente qualcosa da dire, investito com’è di una responsabilità ecclesiale e civile che sollecita a cercare e interrogarsi costantemente. Meglio se insieme, com’è nella formula LoppianoLab. Formula, ricerca e risultati che saranno verificati nel convegno principale, domenica 18.

 

«Oggi è imprescindibile un dialogo tra le discipline scientifiche e le diverse culture – sottolinea Piero Coda, teologo e preside dell’Istituto universitario Sophia –. Così nei quattro giorni di incontri di LoppianoLab affronteremo argomenti economici, sociali, culturali e anche teologici, tanto da guardare alla Trinità come via della vita pure per questo tempo». A partire infatti dall’ultimo libro di Coda Dalla Trinità (Città Nuova ed.), si svolgerà una serata di dialogo tra teologia, filosofia, cinema e arte «per cercare – evidenzia Coda – nuove sinergie tra cultura, economia, formazione, innovazione e favorire la coesione nazionale nel 150° dell’unità d’Italia».

 

Lo scorso anno la presidente dei Focolari, Maria Voce, inviò un saluto tutt’altro che di circostanza. La missiva suonò subito come un testo programmatico, quasi che fosse l’autrice a credere nell’iniziativa più degli organizzatori stessi. Le piaceva la nuova possibilità di «esplorare e percorrere insieme vie nuove» e auspicava che da LoppianoLab emergessero «tante idee che, con una forte spinta spirituale, mettano in moto le qualità che hanno fatto grandi gli italiani» e poter dare «una prospettiva di speranza e un apporto costruttivo a una rinnovata identità morale, sociale e culturale del Paese».

 

Poveri organizzatori, davanti ad attese di tale caratura. Ma la presidente Voce andò più in là: «Questo appuntamento può essere un momento dimostrativo che il Vangelo di Gesù, riletto in chiave dell’unità, è capace di “fare storia” ancora oggi». Come potevano, allora, i promotori non essere perseveranti? Così, durante l’anno, si sono tenuti vari appuntamenti, che hanno coinvolto anche un Premio Nobel. Segno che il laboratorio è già permanente.

Paolo Lòriga

 

BOX 1

Il filo rosso dei giovani

 

Il percorso preferenziale (a prezzi scontati) per i giovani, dentro il ricco programma di LoppianoLab 2011, si snoda con sobria evidenza tra i molteplici appuntamenti di ognuna delle quattro giornate.

Sui temi del lavoro, il Polo Bonfanti offre una tavola rotonda sulle nuove frontiere dell’economia “verde” e una su sviluppo imprenditoriale e cultura della reciprocità, argomenti che l’incubatore d’impresa E. di C. Spa propone a chi vuole scoprirsi imprenditore. All’istituto universitario Sophia spetta invece il compito di appassionare a un incontro tra teologia e filosofia, arte e cinema, mentre nella propria sede coinvolgerà nell’innovativa avventura accademica all’insegna della cultura dell’unità.

 

Il Gruppo Città Nuova organizza laboratori sull’informazione e su Youcat, catechismo dei giovani, rivolti ai cercatori di verità. Inoltre, sollecita alla riflessione e all’impegno di cittadini nell’appuntamento “Italia, coraggio!”. La cittadella di Loppiano, infine, caratterizzata dalla presenza di giovani dei continenti, ospita musica, danze e una festosa serata internazionale, ma pure mostre, performance teatrali e sessioni creative con artisti.

Poi, tutti al convegno di domenica mattina, appuntamento centrale di LoppianoLab. Ma spazio per interessi culturali e artistici resta ancora nel pomeriggio di domenica 18.

 

BOX 2

La novità delle “porte aperte”

 

Fanno un baffo quattro giorni di laboratorio a una cittadella come Loppiano, laboratorio internazionale tutto l’anno. Perché il bello di LoppianoLab, anzi la sua unicità, sta nel fatto che non si svolge in uno spazio per fiere o esposizioni. Qui l’officina non chiude mai, perché la cittadella dei Focolari è un cantiere di convivenza tra popoli, razze, culture e religioni. Insomma, un avamposto straordinario vissuto in modo ordinario, che, per l’occasione, gli 850 abitanti hanno voluto rendere più accogliente.

 

«Nell’edizione di quest’anno, Loppiano apre le sue porte con un tocco di novità – spiegano i responsabili della cittadella Joxepi Zubillaga e Stefano Fontolan –: sabato 17 settembre, dalle 17.30 alle 24, si darà il via all’Open City, con itinerari liberi dove incontrare il popolo internazionale che qui vive, attraverso dialoghi e iniziative caratterizzate dalla presenza di oltre 60 Paesi». Le navette gratuite collegheranno i vari luoghi lungo un percorso tra culture, musiche, arte e tipicità gastronomiche, cucina romagnola e araba incluse.

 

«L’intento è coinvolgere pienamente i partecipanti a LoppianoLab – chiariscono i due responsabili – in modo che non restino semplici visitatori ma diventino protagonisti di un’esperienza di fraternità e di pace tra i popoli che non ha i confini di una città, ma si fa rete per il bene comune».

 

All’Istituto universitario Sophia, si potrà essere coinvolti (dalle 18 alle 23, a ogni ora) nell’avventura di vita e di studio ormai al terzo anno, mentre all’Auditorium andranno in scena spettacoli di musiche e di danze dal mondo e performance teatrali; molto curata la mostra dei 50 anni del Centro Ave Arte. Al Salone san Benedetto, una serata da non perdere con i giovani di varie parti del mondo, mentre nella quiete di Belprato si intersecheranno dialoghi tra famiglie su educazione, rapporti tra generazioni, globalizzazione. Non mancherà l’osservazione delle stelle condotta da esperti.

 

Il giro continuo delle navette favorirà il pendolarismo sino al Polo Bonfanti, in cui sono allestite esposizioni di artisti e botteghe di pittori. Presso la libreria L’Arcobaleno Valdarno infine – per chi vorrà farsi proprio del male – sei giornalisti di questa rivista presenteranno un loro libro. Uno ogni ora, per fortuna, e non tutti assieme.

 

BOX 3

Gli appuntamenti con Città Nuova

 

Giovedì 15 settembre 2011

Auditorium: ore 11.00-19.00 Incontro degli agenti del Gruppo Città Nuova

Polo Bonfanti: ore 18.00 Inaugurazione della 2ª edizione di LoppianoLab alla presenza di varie autorità

       

Venerdì 16 settembre 2011

Polo Bonfanti: ore 15.00-16.15 Presentazione del libro: Le aziende dell’Economia di Comunione: mission, governance e accountability, di M. G. Baldarelli (Città Nuova ed.), con gli economisti Becchetti e Bruni

Auditorium:   

ore 11.00-13.00 Incontro tra le reti degli agenti e degli incaricati del Gruppo Città Nuova

ore 11.00-13.00 Incontro con i giornalisti collaboratori della rivista Città Nuova

ore 16.00-19.00 Gruppo Città Nuova e Polo Bonfanti: “Essere rete e fare rete per l’Italia: la cultura dell’unità a servizio del Paese”. Intervengono Coda e Frassineti

ore 21.00 Istituto universitario Sophia: “La Trinità una via della vita? Teologia, filosofia, arte e cinema in dialogo” a partire dal libro di Coda Dalla Trinità (Città Nuova ed.). Intervengono Coda, Donà, Callebaut, Clemenzia, Afferrante, Tremblay. Modera E. Granata

 

Sabato 17 settembre 2011

Convegno annuale del Gruppo Città Nuova

Auditorium: ore 9.30-10.45 “Da un anno all’altro: consuntivi e prospettive”

ore 11.15-12.45 Laboratori tematici:

Incontro con la redazione di Nuova Umanità, con Baggio

Incontro con la redazione di Unità e Carismi, con Ciardi

Incontro con la redazione di Sophia, con Callebaut

Il senso del dolore: laboratorio interattivo. Coordina Salfi

Youcat, catechismo dei giovani. Laboratorio per cercatori di verità. Coordina Aceti

Politica e cittadinanza attiva: vivere in prima persona le scelte per il Paese. Coordina Lòriga

Informarsi e informare: confronto sul mondo dei media. Coordinano Maltese e Meazzini

Cinema, musica, arte e letteratura: essere protagonisti attivi. Coordinano Dal Bello e Paliotti

 

ore 15.00-17.00 Gruppo Città Nuova: “Italia, coraggio!” Tavola rotonda con Colasanto, A. Granata, Signorino, Zanzucchi. Modera Bianco

 

Open City

Polo Bonfanti

ore 18.00-23.00 Gruppo Città Nuova: “Un giornalista, un libro. Sei rei confessi”. Presso libreria l’Arcobaleno Valdarno

ore 18.00 Meazzini, La famiglia e i nuovi media

ore 19.00 Triggiano, Coppie in crisi

ore 20.00 Lòriga, Il nostro Sud in un Paese (reciprocamente) solidale

ore 21.00 Paliotti, Chiara, mia sorella

ore 22.00 Dal Bello, Ritratti d’autore

ore 23.00 Zanzucchi, Sull’ampio confine

 

Auditorium:

ore 18.00 e ore 21.00 La parola bussa alla porta dell’arte su Memorie di un cristiano ingenuo (Igino Giordani) e L’utopia in azione (François Neveux),  editi da Città Nuova

 

Domenica 18 settembre 2011

CONVEGNO NAZIONALE Auditorium ore 9.00 – 12.00 “Sperare con L’Italia. In rete per il Bene comune nel 150° dell’Unità”. Intervengono Magatti, Giaccardi, Fabris, Rossi, Bruni, Ropelato. Modera Lòriga

 

Polo Bonfanti: ore 15.00-17.00 Gruppo Città Nuova: “La passione di leggere: manuale semiserio per lettori smarriti”, con Ciardi, E. Granata, Maghenzani.

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