L’ontologia trinitaria: che cos’è?

Ontologia trinitaria è un lemma che, in questi ultimi 30/40 anni, ha acquisito una certa notorietà. Un breve saggio di Klaus Hemmerle, intitolato Thesen zu einer trinitarischen Ontologie, l’ha portata alla ribalta. Ma il lemma stesso e, prima, il suo contenuto e la sua prospettiva vanno molto più indietro nel tempo. In realtà, non sono poche né piccole le questioni che si addensano intorno all’uso e alla pertinenza di questa espressione e, ancor più, intorno alla plausibilità, all’efficacia e all’incidenza dell’operazione culturale che essa veicola e intende promuovere. L’intento di questo intervento, a carattere semplicemente introduttorio, è quello di proporre alcune note di metodo atte a illustrare la pertinenza di questa espressione e del progetto che essa ispira, e insieme a indirizzarne l’esecuzione in modo il più possibile rigoroso, coerente e produttivo.

Ontologia trinitaria è un lemma che, in questi ultimi 30/40 anni, ha acquisito una certa notorietà, almeno tra gli addetti ai lavori. Un breve saggio uscito nel 1976 non dalla penna, in prima battuta, ma dalla parola in dialogo del filosofo e teologo tedesco Klaus Hemmerle, raccolto poi per iscritto e intitolato appunto Thesen zu einer trinitarischen Ontologie1, l’ha portata di più in più alla ribalta. Ma il lemma stesso e, prima, il suo contenuto e la prospettiva di pensiero cui allude vanno molto più indietro nel tempo.
 
Sul concetto di ontologia trinitaria: explicatio terminorum
 
Il significato dell’espressione, a guardar le cose con un po’ d’attenzione, non è poi così difficile e strano. Perché: “ontologia” significa dar parola all’essere, e cioè al senso della realtà in cui siamo, viviamo, c’incontriamo; e l’aggettivo “trinitaria” allude alla luce da cui e con cui è possibile guardare, interpretare e vivere questa realtà.

(per leggere l'intero articolo, scarica il PDF cliccando sull'icona)

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons