L’ombra della paura sulle Olimpiadi invernali

Partito il conto alla rovescia per la prossima edizione dei giochi di PyeongChang, ma sono pochi i biglietti venduti finora. Colpa, probabilmente, dei timori per la sicurezza e, se qualche Paese potrebbe addirittura decidere di non partecipare, a causa delle tensioni tra la Corea del Sud, quella del Nord e gli Stati Uniti, c'è chi, come la Gran Bretagna, ha già preparato il piano di evacuazione per i propri atleti.
La torcia olimpica per i giochi invernali di PyeongChang è arrivata in Corea. Foto Ap

Accesa lo scorso 24 ottobre a Olimpia, sede delle prime Olimpiadi (nel lontano 776 a.C.), la “fiamma olimpica” è arrivata ieri via aereo a Incheon, in Corea del Sud. Dopo una settimana in cui ha attraversato parte del territorio ellenico, fino all’Acropoli di Atene, è attesa ora da un lungo viaggio nel Paese asiatico: ben 2018 chilometri (guarda caso …), con 7.500 tedofori (chi porta la “teda”, la fiaccola olimpica appunto) che se la passeranno di mano in mano con destinazione finale la contea di PyeongChang. Qui, dall’8 al 25 febbraio prossimi, si disputeranno i XXIII Giochi olimpici invernali dell’era moderna. Poi il mese successivo, dal 9 al 18 marzo, negli stessi impianti di gara che ospiteranno le prove a cinque cerchi andranno in scena anche i XII Giochi paralimpici invernali.

Secondo un recente sondaggio, reso noto dal ministro della cultura, dello sport e del turismo sudcoreano, i due terzi della popolazione locale ritengono che l’edizione olimpica di PyeongChang 2018 sarà un successo. Eppure, nonostante le ampie rassicurazioni del comitato organizzatore e del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), alla vigilia di questi Giochi (ormai mancano solo 100 giorni al via ufficiale) si registra da più parti una certa preoccupazione. La vendita dei biglietti, ad esempio, procede davvero a rilento. Secondo gli ultimi dati ufficiali comunicati dal comitato organizzatore, infatti, a metà ottobre era stato vendutoi appena il 30,3% del totale dei biglietti messi in commercio, il dato più basso mai fatto registrare a meno di quattro mesi dal via delle competizioni olimpiche invernali.

«La vendita dei biglietti a livello internazionale è quasi nulla. I Giochi olimpici invernali sono in crisi», ha affermato appena qualche giorno fa lo svizzero Gian-Franco Kasper, presidente della Federazione Internazionale di Sci. Insomma, il rischio che PyeongChang 2018 si riveli un fallimento dal punto del vista del pubblico, è concreto. Nel frattempo, quel che è certo è che le tensioni esistenti tra Corea del Nord e Corea del Sud, aggiunte alla recente crisi missilistica nordcoreana, stanno contribuendo a diffondere l’idea di un’edizione dei Giochi “pericolosa” (va ricordato che la contea di PyeongChang si trova a circa settantacinque chilometri dalla zona demilitarizzata tra le due Coree). Tanto è vero che non va ancora scartata l’ipotesi, avanzata anche dal già citato Kasper, che alcune nazioni possano boicottare le Olimpiadi a causa della preoccupazione per la sorte dei loro rappresentanti.

soohorang-e-bandabi-le-mascotte-delle-olimpiadi-e-delle-paralimpiadi-invernali-2018-foto-apFrancia e Canada, ad esempio, hanno già annunciato di aver lasciato libera scelta agli atleti in merito alla loro partecipazione. La Gran Bretagna, invece, ha già preparato un piano di evacuazione della propria delegazione dal complesso olimpico. Questo, non solo nell’eventualità più cruenta (un possibile attacco nucleare della Corea del Nord), ma anche in caso di un’ulteriore escalation della crescente tensione tra nordcoreani e statunitensi. Bill Sweeney, direttore esecutivo dell’Associazione olimpica britannica, a tal proposito ha precisato: «Stiamo lavorando a tutte le possibili eventualità. Arriveremo a PyeongChang con un chiarissimo piano di evacuazione, qualora ve ne fosse bisogno. Non credo sarà necessario, ma la salute e la vita della nostra delegazione sono la nostra priorità».

Staremo a vedere. Intanto, la stagione degli sport invernali sta per entrare nel vivo. È partito il circuito mondiale del pattinaggio artistico, iniziata nell’ultimo weekend la coppa del mondo di sci, cominciata anche la coppa del mondo di short track. E sarà proprio una rappresentante di questa disciplina, Arianna Fontana, la portabandiera azzurra durante la cerimonia di apertura che si svolgerà venerdì 9 febbraio 2018, con inizio alle 20.00 locali (le 12.00 in Italia). La nostra campionessa, che nelle passate tre Olimpiadi disputate ha vinto un argento e quattro bronzi, sfilerà con il tricolore all’interno dell’Olympic Stadium, una struttura temporanea a forma di pentagono capace di ospitare ben 35.000 persone, costata circa 75 milioni di euro… che al termine dei Giochi paralimpici sarà smantellata (l’impianto sarà trasformato in uno spazio espositivo e in un museo dei Giochi).

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