L’Occidente e la primavera araba
Le “rivoluzioni” del mondo arabo obbligano a rivedere radicalmente un concetto geo-politico ed un postulato ideologico ormai superato, quello espresso dalle parole: “Ampio Medio Oriente”. Esso corrispondeva al tentativo di applicare, in un contesto radicalmente diverso da quello originario, i principi fondamentali della filosofia politica del liberalismo, estendendoli a una regione compresa tra l’Atlantico e l’Hindukush. Più in generale, l’errore è stato quello di chi ritiene di poter esportare le procedure democratiche, senza parallelamente verificare le condizioni per rafforzare i processi democratici e senza attendere che essi emergessero ad un livello di maggior consapevolezza e convinzione nelle società interessate.
I fatti del 2011 dimostrano che è necessario, per l’Occidente e, in particolare, per l’Europa, passare dalla retorica del democracy export, cioè dell’esportazione (anche forzata) della democrazia, alla concretezza del democracy support, vale a dire del sostegno alle nuove fragilissime democrazie nascenti in Nord Africa e in Medio Oriente.