Lo squalo resta a bocca asciutta
Quinta tappa, da Novara a Novi Ligure, sulle strade di Coppi.
Vista dall’alto la corsa sembra riassumere la legge naturale del più forte. A tre chilometri dall’arrivo tre corridori, i fuggitivi di giornata, fendono l’aria con le loro biciclette quasi ad essere un branco di pesciolini che nuotano velocemente nel mare per sfuggire allo squalo di turno: il gruppo compatto che minaccioso e indomabile “nuota” a tripla velocità con l’acquolina in bocca, perché ha fame di vittoria. I denti affilati dei velocisti pronti per divorare la preda contro l’orgoglio, la grinta e la voglia di non piegarsi alle leggi della natura di chi non molla e cerca di dare tutto e di più pur di conquistare una vittoria dal sapore intenso. Perché, come nella vita, le cose che ci fanno sudare, soffrire e penare poi dentro ci regalano qualcosa di più.
Arashiro, Pineau, Fouchard: un giapponese e due francesi che in vista dell’arrivo svuotano le tasche della maglietta da tutti i panini e i rifornimenti avanzati, quasi a volerli regalare come dei cimeli al pubblico sul bordo della strada. Scaramanzia, desiderio di sentirsi più leggeri senza nulla addosso che può dare impiccio, piccoli gesti che fanno parte della storia e della naturalezza di questo sport. La raccolta differenziata non esiste in queste corse d’alto livello: peccato che i milioni di cicloamatori nel nostro paese, volendo imitare i professionisti, si esibiscano in lanci della borraccia o della cartina nelle manifestazioni dilettantistiche non competitive della domenica…
Nove volte su dieci, se la tappa è per velocisti, il gruppo fa bene i calcoli e si mangia sempre i pesciolini in fuga. Stavolta a Novi Ligure vince Jerome Pineau (Quick Step – Innergetic), secondo Fouchard, sul gradino più basso del podio Arashiro. Uno solo conquista lo spumante, il bacio delle miss e intasca i soldi della vittoria. Tutti e tre possono essere orgogliosi di aver ribaltato i dogmi che governano la teoria dell’evoluzione!
MAGLIA ROSA: Vincenzo Nibali (Liquigas – Doimo)
MAGLIA ROSSA (classifica a punti): Tyler Farrar (Garmin – Transistor)
MAGLIA VERDE (gran premio della montagna): Paul Voss (Team Milram)
MAGLIA BIANCA (miglior giovane): Valerio Agnoli (Liquigas – Doimo)