Lo show dei record

Una volta c’era la Settimana enigmistica a farci scoprire le bizzarre facce di questo nostro mondo. Tra un cruciverba e un rebus, diventava un passatempo scoprire, tra le righe della storica rubrica Non tutti sanno che, di un uomo che in Texas trangugiava panini alla velocità della luce, e di quell’altra signora che magari in Nuova Zelanda era pesante quasi quanto un elefante indiano. Potevamo crederci o no, ma la fantasia correva veloce ad immaginare quale vita potesse condurre una persona così, metà fumetto e metà mitologia, innocente frutto di una fantasia infantile più che cinica irrisione dell’eccezionalmente diverso. Partendo da questa giovanile esperienza, doveva essere addirittura divertente ritrovare questa varia e curiosa umanità protagonista di un programma in prima serata, Lo show dei record su Canale 5. Guardarla, però, e sono stati in molti a farlo, è stata una brutta sorpresa, come quando a deluderti è il film tratto dal libro tanto amato. I conti non tornavano. Passerella per tanti detentori di guinness da primato, la trasmissione assomigliava ad un catodico viaggio in stile Gulliver, tra giganti di due metri e mezzo e nani da 60 centimetri, donne con le unghie lunghe sette metri e ragazzi che si raggomitolavano in una scatola o stavano sedici minuti in apnea. Certo faceva effetto vedere simili creature accanto alla bellezza partenopea della conduttrice Barbara D’Urso, novella Alice in un paese di abnormi meraviglie. Ma pur con ogni cautela, dando per scontata la buona fede degli autori, subito dopo subentrava, subdolo, un altro sentimento. Meno solare. Una vaga tristezza, una dolente pietà per una umanità messa in vetrina. Un latente senso di colpa per il fatto di distrarsi stando a guardare le stranezze più crudeli di madre natura. Sarà anche vero che lo show risulta essere un buon modo per dare soldi, chance e autostima a persone altrimenti forse condannate alla marginalità sociale. Ma non si può tacere il fatto che accanto a momenti più lievi, Lo show dei record, dispensava emozioni da circo Barnum, con le sue sfilate di donne cannone e uomini gnomi.

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