Lo sguardo
«Sono rimasta colpita dallo sguardo del mio bambino di 8 mesi… è affascinante e mi incoraggia nella fatica quotidiana. Perché è così importante lo scambio di sguardi? E il mio bambino come mi vedrà?».
Katia, una mamma felice – Brindisi
La tua lettera mi ha dato molta gioia, perché si vede e si sente tutto l’amore e il legame che hai con il tuo piccolo… Lo sguardo fra la mamma e il bambino è importantissimo per la crescita psicologica degli esseri umani. Esiste infatti un legame fondamentale fra l’autostima del bambino e il “mondo del viso”.
È stato lo psicologo Stern che, insieme ad altri prima di lui, ci ha aiutato a comprendere il legame profondo fra il bambino e la madre. Se un bambino di due mesi incontra una luce nel viso della madre, inizia a instaurare un lungo e amoroso scambio. È questo infatti uno stupendo scambio relazionale, che accade prima che il piccolo sappia parlare, camminare, esplorare: è un tempo in cui si sintonizzano le emozioni e i pensieri si arricchiscono di vitalità, di istanti felici.
E lo psicologo Casement, dice: «Il neonato ha bisogno di riuscire a scoprire la propria capacità di accendere il volto della madre, perché è qui che si rintracciano le basi fondamentali dell’autostima».
Non solo la psicologia infantile ha reso un grande contributo a queste relazioni vis a vis fra bambino e madre, ma anche la scienza neuro-biologica ha dimostrato ampiamente quanto questo sia vero. Infatti, quando il bambino è coinvolto in una interazione appagante con il genitore, come quando giocano e ridono, nel cervello del piccolo sono presenti tutte le possibili stimolazioni chimiche positive: dopamina, serotonina, ossitocina ed endorfine, sostanze che suscitano nel bambino stati emotivi piacevoli, come la felicità, la speranza e la gioia. Sono queste le basi del dono e della reciprocità.
Infatti i primi doni d’amore che un bambino porge alla mamma come un sorriso, o più avanti un mazzolino di fiori, non sono piccole cose, ma gesti pieni di significato perché glieli porge con lo sguardo illuminato dall’attesa.
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