Lituania: l’umanità ferita che si riscatta

La sfida della formazione di famiglie desiderose di adottare bambini ospitati in istituto. L’iniziativa vede insieme associazioni cattoliche e laiche, organizzazioni di volontariato e istituzioni statali
Lituania

La Lituania è un pezzo di terra del Nord Europa, che si affaccia sul mar Baltico, grande come il Nord Italia. Non più di tre milioni di abitanti, con un clima freddo per almeno sei mesi, che 23 anni fa ha raggiunto l’indipendenza dall'Unione Sovietica. Le ferite impresse durante gli anni del totalitarismo sovietico son ancora aperte nei numerosi istituti per bambini abbandonati, o tolti alle famiglie dal tribunale perché inadeguate a crescerli.

Molti sono ancora i bambini lituani che vivono in istituti a rischio di disagio ed emarginazione. Lo Stato lituano ha promosso una campagna di adozione e affido per restituire ai bambini istituzionalizzati famiglie idonee all’accudimento e alla crescita. Il servizio statale per diritti dei minori e adozioni è in prima linea per trovare, per ciascun bambino, una famiglia che contribuisca in poco tempo allo svuotamento degli istituti, tramite adozione e affido nazionale, e adozione internazionale.

Domenica 28 aprile anche i vescovi lituani di Kaunas, in occasione della giornata per la vita, hanno letto nelle chiese una lettera di forte impegno civile e spirituale per debellare questa piaga.

Naturalmente il processo è faticoso, perché accompagnato da difficoltà di ogni genere: la miseria di molte famiglie che non sono in grado di accudire i figli, il forte tasso di emigrazione verso i Paesi stranieri, con il pericolo di uno spopolamento, la difficoltà delle famiglie ad educare i figli, perché cresciute in un regime rigido ove la “paura di pensare liberamente“ impediva lo sviluppo delle capacità educative, con conseguenti problemi legati a stima di sé e desiderio di futuro.

Insomma il popolo lituano è contemporaneamente depresso, ferito, sfiduciato e, al contempo, speranzoso, desideroso, vitale e con una forte voglia di riscatto. Come quando si cade e ci si fa male: occorre curare la ferita e, al contempo, rialzarsi per continuare a camminare.

In questo contesto, numerose associazioni cattoliche e laiche, insieme a organizzazioni di volontariato, si sono unite per promuovere, insieme alle istituzioni statali, varie iniziative a servizio di famiglie e educatori. Una di queste iniziative prevede la formazione delle famiglie lituane desiderose di adottare bambini ospitati in istituto.

Il corso “Dignità del bambino per una società responsabile“ si è svolto a Kaunas, seconda città della Lituania con più di trecentomila abitanti, dal 26 al 28 aprile con circa 130 iscritti da ogni parte del Paese, con l’intento di sviluppare ulteriormente le capacità genitoriali di famiglie e educatori.

L’iniziativa ha avuto enorme successo, tanto che i partecipanti hanno espresso la volontà di proseguire il percorso formativo. È stupefacente constatare quanta vitalità e generosità è presente nella famiglia che, una volta stimolata, è in grado di compiere “ piccoli miracoli” come quelli di accogliere bambini feriti dall’abbandono.

Questa preparazione e condivisione di progetti, questo accompagnamento reciproco nel guardare i bisogni e le ferite dei piccoli, questo incoraggiamento nel trovare all’interno delle famiglie risorse magari sopite o nascoste, rappresentano la strada più adeguata e opportuna per il popolo Lituano.

Un popolo fiero, un po’ dimesso, ma ricco di una umanità ferita che tutto il mondo può guardare. Perché il volto dell’umano si nasconde nelle pieghe della ferita. Una ferita che può essere feconda se ricomposta e curata, non solo per la Lituania, ma anche per tutti noi.

Situazione in Lituania

10 mila bambini senza tutela dei genitori
106 istituti per minori
4 mila bambini in istituto
6.600 bambini in affido
400 bambini in case famiglia

Dalla Lettera dei pastori dall’arcivescovado di Kaunas ai credenti per la giornata per la vita
«Sollecitiamo la vostra attenzione ai bambini che hanno bisogno di tutela… In Lituania molti bambini rimangono negli istituti fino all’età adulta… Questi bambini, crescendo senza la famiglia si sentono insicuri… necessitano di avere legami stretti con una famiglia… senza questa rischiano di diventare violenti e dipendenti dall’alcool. Oggi mancano tutori temporanei che si occupino dei bambini per un periodo anche breve, per garantire loro un’accoglienza adeguata.
La famiglia affidataria poi cresce lei stessa nell’accogliere un bambino, e aiutare i bambini in affido a diventare più sicuri è una buona opportunità per aumentare la sua capacità di amare. Oggi nella giornata per la vita vi invitiamo a contribuire, a dare un aiuto a questi bambini e adolescenti, anche con la preghiera.
Le parole di Gesù “Qualunque cosa avete fato ai più piccoli l’avete fatto a me” ci incoraggiano ad andare avanti al servizio per i minori».

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