Litigi con i genitori a 14 anni
«Ho 14 anni, leggo spesso “Città nuova”, soprattutto la vostra rubrica. Vi scrivo perché ultimamente in famiglia è sorta una situazione un po’ particolare. Sarà per l’età che sto vivendo o per il mio carattere, ma non passa un giorno senza che io non litighi con i miei genitori. Molti direbbero che è l’età dei litigi, che poi passerà tutto, ma io credo che sotto ci sia dell’altro. Cosa devo fare per cercare di ridurre questi litigi?».
S. A.
Grazie della mail. Siamo contenti che leggi la nostra rubrica…
La situazione sorta nella tua famiglia è comune a tante altre dove si entra nella fantomatica adolescenza. Una nuova fase per te e per i tuoi genitori. Quando eri piccolo, essi hanno vissuto una vita in simbiosi con te, vigili ad esaurire tutti i tuoi bisogni. Adesso crescendo, devono imparare ad allontanarsi un po’ (e non è scontato) per vederti come una persona che cerca di esprimere la propria identità e autonomia, anche se ha bisogno di maturare ancora, grazie al rapporto con loro e alla loro guida. Si tratta di impostare un nuovo tipo di legame…
Il bisogno di pensare con la propria testa a 14 anni porta spesso ad atteggiamenti di critica e a volte si creano delle tensioni che si trascinano magari per alcuni giorni. Anche se si è mossi dal desiderio di ricucire il rapporto, è facile non capirsi nel comunicare. Di fronte al senso di smarrimento che si prova, l’importante è non arrendersi, ma scorgere il bene che ci si vuole anche se nascosto da atteggiamenti che si fa fatica ad approvare, e feriscono o deludono. Anche se hai le tue ragioni e le tue esigenze, prova a calarti un attimo nel compito dei tuoi genitori. Se parlano, rischiano di essere inopportuni o fuori moda; tacciono, invece era meglio parlare…
«Due anni fa con i miei amici avevo organizzato una vacanza – M. ha 17 anni –. Per me era un’esperienza importante perché era una delle prime volte in cui sarei potuto stare fuori casa per due notti; un’occasione per conoscersi meglio e per divertirsi. I miei genitori non erano affatto d’accordo e mi hanno proibito di andare. La mia prima reazione è stata la chiusura e il rifiuto della loro autorità. Tempo dopo però, pur non accettando la loro decisione, ho capito che il loro “no” non era stato detto solo per puntiglio, ma per una reale preoccupazione; non eravamo ancora pronti per una vacanza da soli, vista anche la superficialità con la quale affrontavamo le cose pratiche di tutti i giorni. Ho cercato di capire il loro punto di vista. Questa sfida a superare sé stessi insegna ad andare incontro agli altri e ad acquistare una visione più ampia della realtà».
Puoi fare la tua parte nel cercare il dialogo ed evitare il più possibile l’acredine e i giudizi: i tuoi genitori “sono così”, ma possono migliorare grazie alla tua comprensione e alla tua capacità di conquistarti la loro fiducia.