L’Italia maschile raggiunge le ragazze all’Olimpiade
L’Italia del Volley c’è e approderà ai Giochi olimpici del prossimo anno con due team in grado di puntare con convinzione alla zona medaglie. Dopo il tripudio che il Pala Catania ha riservato sette giorni fa a Paola Egonu e compagne, adesso il momento della meritata festa tocca agli uomini in azzurro, capaci nella serata di ieri a Bari di acciuffare la dodicesima partecipazione consecutiva a un’Olimpiade. Anche in questo caso il pubblico di casa è stato il settimo uomo in campo, grazie a un tifo assordante dalla prima all’ultima battuta.
Come da previsioni il girone composto da Italia, Serbia, Australia e Camerun si è deciso all’ultima giornata utile, anche se qualche patema d’animo nelle serate precedenti c’era stato. Africani superati con un agevole 3-0 alla prima apparizione: quindi Australia battuta solamente al tie-break, dopo cinque set combattutissimi in cui gli azzurri si sono ritrovati sotto nel punteggio al termine del primo e terzo periodo. Nell’incontro decisivo con i forti serbi, invece, il gruppo del commissario tecnico Blengini si è presentato col vestito di gala, sfoderando una prestazione perfetta che ha infiammato lo splendido pubblico del Pala Florio.
3-0 il conto dei set, maturato grazie ai punteggi parziali di 25-16, 25-19 e 25-19. Come in una sorta di splendido parallelo tra Catania e Bari, poi, anche l’Italia maschile ha avuto la possibilità di compiere la propria “vendetta” sportiva: le donne hanno sbattuto fuori l’Olanda che lo scorso anno le aveva eliminate dalla Final Six di Nations League, mentre gli uomini si sono presi una rivincita con gli interessi contro quella nazionale capace di eliminarla dal Mondiale giocato in casa l’anno scorso. Il successo contro i serbi è stato privo di sbavature: gli azzurri partono con Antonov e Anzani al posto di Lanza e Russo nel sestetto base, con la tattica di alternare i liberi Balaso e Colaci tra difesa e ricezione. L’esperimento funziona e il primo set va in archivio con facilità.
Nel secondo parziale la Serbia prova una reazione, ma il break decisivo per l’Italia arriva con il punto del 16-13 firmato da Zaytsev in battuta: Atanasijevic non punge e anche il secondo parziale di gioco viene incamerato dalla nostra nazionale. La partita non ha praticamente più storia, con l’ultima vera reazione serba che giunge con una battuta di Atanasijevic che fissa il punteggio sul 14-14. È l’ultimo sussulto d’orgoglio dei balcanici che, di lì in poi, cedono di schianto di fronte alla voglia matta degli azzurri di festeggiare davanti al proprio pubblico.
Il commissario tecnico Gianlorenzo Blengini urla di felicità al termine dell’incontro. «Andiamo all’Olimpiade! Ce lo diciamo da molto tempo, era l’obiettivo attorno al quale girava la nostra estate. C’è tanta soddisfazione, siamo orgogliosi di noi stessi. Adesso è il momento di goderci questa vittoria: da domattina cominceremo a pensare a cosa fare per proseguire così. Siamo stati bravi a tenere duro nel corso del terzo set: le onde delle emozioni, in queste partite, possono giocare brutti scherzi. Abbiamo retto a livello mentale, facendo una partita non solo di volontà e aggressività, ma anche di testa».
Oleg Antonov è stato uno dei grandi protagonisti della gara di Bari. «Ringrazio la squadra e i compagni per tutto quello che abbiamo vissuto questa sera. Abbiamo fatto una gran partita a livello di gruppo: dopo quattro anni – ricorda il giocatore azzurro – siamo di nuovo all’Olimpiade. Sono orgoglioso di questa squadra e di questa gente: orgoglioso di far parte di questa Nazione». La sua gioia è anche quella del salentino Massimo Colaci: «Tutto il palazzetto era bello e carico: vincere davanti a mia moglie, i miei figli e la mia famiglia – prosegue il libero – è una sensazione incredibile. Per una squadra europea è veramente complicato qualificarsi: ci siamo meritati il biglietto per Tokyo 2020. Questo ciclo non è finito, possiamo fare di più: a questa squadra manca una medaglia gialla da troppo tempo, a prescindere dalla competizione: questo è il nostro grande obiettivo, non vogliamo mollare prima di raggiungerlo – conclude Colaci -, ce la metteremo tutta».
L’oro Olimpico, per l’Italvolley, è una sorta di maledizione. Neanche la Generazione di fenomeni guidata da Julio Velasco, negli anni ’90, è riuscita in tale impresa, fermandosi a un punto dalla Storia nel corso della finale di Atlanta ’96 conto l’Olanda. Questa nazionale sembra ancora lontana da quei livelli, ma sognare non costa nulla: dopo tre titoli mondiali, sei Europei e otto World League, è ora di provare a cancellare l’ultimo zero rimasto nella casella dei trionfi azzurri. L’Italia arriva a Tokyo da vice-campione olimpica in carica: il nuovo assalto sta per cominciare.