L’Italia del fotografo Massimo Sestini
L’Italia vista dall’alto rivela un altro mondo. Mostra ciò che non vediamo. O che non vorremmo vedere. Come l’immagine del barcone dei migranti, fotografia che ha fatto storia e ha vinto numerosi premi fra cui il prestigioso World Press Photo.
Il fotografo Massimo Sestini era stato testimone, nel 2014, delle operazioni di salvataggio “Mare Nostrum”, al largo delle coste libiche. Dopo dodici giorni di tempesta, riesce a riprendere dall’elicottero quel barcone di migranti tratto, fortunatamente, in salvo.
Attraverso la visione completa di un fatto di cronaca, come l’affondamento della Costa Concordia all’isola del Giglio; o di una consuetudine come, per esempio, il ferragosto sulla spiaggia di Ostia; di un dramma naturale, come il terremoto del Centro-Italia: di avvenimenti storici e culturali, dalla strage di Capaci al funerale del Papa, nelle immagini di Massimo Sestini l’Italia dall’alto di un elicottero o di un aereo, svela in un modo unico le sue bellezze, le sue fragilità, la sua grandiosa complessità.
Fotogiornalista tra i più importanti e apprezzati del nostro Paese, Sestini, classe 1963, ha puntato molte volte l’obiettivo sulla nostra penisola e, col tempo, ha realizzato un preciso e appassionato itinerario alla scoperta del nostro paese. Ma non solo questo. Con la sua macchina fotografica ha documentato fatti di cronaca, bellezze naturali, drammi, avvenimenti politici, tragedie e momenti di svago: tutto con un punto di vista nuovo e insolito.
I primi scoop arrivano a metà anni Ottanta, da Licio Gelli ripreso a Ginevra mentre è portato in carcere, all’attentato al Rapido 904 nella galleria di San Benedetto Val di Sambro. Sarà il solo a riprendere il primo, clamoroso, bikini di Lady D; ma sarà anche testimone della tragedia della Moby Prince, e autore delle foto dall’alto degli attentati a Falcone e a Borsellino.
Sempre alla ricerca della “foto diversa”, nel corso degli anni Sestini ha perfezionato il suo metodo fino alla ripresa perpendicolare che gli permette di ottenere un impatto dimensionale amplificato. Con la visione zenitale il fotografo gioca nel capovolgere le nostre percezioni visive, fa navigare la Concordia spiaggiata, ribalta cielo e terra inseguendo un Eurofighter, osa nelle proiezioni delle ombre animate.
Una selezione di 40 fotografie di grande e medio formato, realizzate dall’alto, immortalando l’Italia in modo inusuale e accattivante, sono esposte allo spazio Forma Meravigli di Milano fino al 4 agosto, accompagnate dal libro L’aria del tempo a cui la mostra si ispira, edito da Contrasto.
Nell’introduzione del libro così scrive Gianluca Tenti: “Cronaca, stragi, sogno, sfida. Nel suo archivio della memoria visiva c’è l’alba del creato, l’intersezione della perpendicolare all’orizzonte passante per l’osservatore con l’emisfero celeste invisibile – che poi sarebbe il Nadir – e il suo opposto, con l’apertura zenitale che è essenza stessa di questo volume. Può piacere o apparire omologa alla messe straripante d’immagini dell’odierna società. Ma è un dato di fatto, un assunto, che quella e solo quella può essere la fotografia di Massimo Sestini”.