L’Italia che vogliamo

Il presidente Giorgio Napolitano in visita a Vernazzza, per vedere con i propri occhi la rinascita dopo l’alluvione di ottobre
Napolitano a Vernazza

Sul treno regionale partito da La Spezia alle 12,00 di ieri, c’erano il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il ministro all’Ambiente Corrado Clini, diretti a Vernazza. Alla stazione l’accoglienza è toccata al presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e al sindaco di Vernazza Enzo Resasco; poi, attraverso la via che porta all’unica piazzetta, il saluto degli abitanti commossi e felici di vedere il loro presidente. «Tanto di cappello ai lavori compiuti», ha detto Napolitano. Dove solo quattro mesi fa strade e case erano sommerse da detriti e fango alti 3-4 metri, oggi, vi è un paese ancora ferito, ma agibile e in festa.
 
Il presidente della Repubblica ha risposto all’invito del governatore della Liguria Burlando di vedere con i propri occhi «le immagini della ricostruzione»: sono molto migliori rispetto a «quelle delle devastazioni che vediamo troppo spesso in Italia». Il capo dello Stato ha ammirato, anche grazie a una giornata di sole, una Vernazza tenace, nuovamente pronta ad accogliere i turisti, che l’hanno fatta diventare, con le altre Cinque Terre, un’attrazione internazionale di livello assoluto. Il paese ha mostrato al presidente come sia possibile tirarsi su le maniche e lavorare sodo per ricominciare a vivere.
 
«Vernazza è quasi rinata. Ho potuto vedere cosa era Vernazza a ottobre e cosa è oggi, come ha saputo rinascere». Qui a Vernazza «lo Stato è stato capace di reagire e di rispondere alle avversità, così come il mondo della solidarietà e del volontariato», ha aggiunto. Poi il pranzo in un ristorante sulla piazzetta ripulita e messa a nuovo. E la visita a Borghetto Vara, dove ha incontrato le famiglie delle vittime dell’alluvione.
 
Nel pomeriggio, a Vernazza, Napolitano ha presenziato il convegno sulle emergenze ambientali a cui hanno partecipato, tra gli altri, oltre al ministro all’Ambiente, anche il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Al termine del suo intervento, il presidente della Repubblica si è commosso mentre, rivolgendosi ai sindaci dei comuni della Liguria, della Toscana e anche della Sicilia colpiti dalle recenti alluvioni, ha detto: «Quella che per voi è una grande speranza per me è una grande responsabilità».
 

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