L’Italia a fuoco

Non esiste autocombustione: la causa degli incendi viene sempre dall’uomo. Come prevenirli? E in caso di incendio, cosa fare?
ANSA/FRANCESCO SAYA

L’Italia brucia, da Nord a Sud, isole comprese. Un inferno di fuoco che non vuole placarsi, complice il caldo, la siccità e anche il vento. La situazione è abbastanza preoccupante e si rischia per la salute dei cittadini. Il dato più preoccupante in questi ultimi giorni arriva dal Sud: nella sola giornata di martedì 11 luglio sono stati circa 1130 i roghi. In Sicilia l’emergenza incendi sta lentamente migliorando. In provincia di Messina un grande incendio ha causato molti danni, si stimano per centinaia di migliaia di euro. Lunedì scorso dieci luglio gli uomini della forestale, i vigili del fuoco la protezione civile e le altre forze dell’ordine sono dovute intervenire per domare gli incendi più vasti in città e in provincia. Oltre dieci km di fuoco e fiamme anche nella zona del viadotto Ferrarelle, nei pressi dell’autostrada A19 fin sulle pendici di Enna e Calascibetta. Il Presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta è intenzionato a chiedere lo stato di calamità naturale.

Stessa situazione in Campania, in particolare nell’area vesuviana dove la situazione è più allarmante. A Torre Del Greco e a Bosco Treccase alcune famiglie hanno dovuto lasciare la propria casa. Qui un vasto incendio si è sviluppato – esteso per oltre 2 km – tanto da sembrare un eruzione del Vesuvio, visibile da Ischia, Capri e Procida, ma anche Avellino o dal Cilento.

Cambiando regione, le cose non migliorano. Anche la Basilicata, la Puglia, l’Abruzzo la Calabria, il Lazio sono state colpite da incendi. Per quest’ultima sono stati circa 80 – martedì – gli interventi effettuati dai vigili del fuoco di Roma, oltre la metà per incendi di sterpaglie, più del triplo rispetto allo scorso anno. A Bracciano è stata chiusa la tratta della linea ferroviaria Roma-Viterbo per consentire lo spegnimento di un incendio.

LE CAUSE: ROGHI DI ORIGINE DOLOSA

Non si può dare la colpa solo al clima, al vento o alla siccità. Un fulmine può causare un incendio ma non è il caso di questi giorni. Volontariamente o per semplice disattenzione, è sempre l’uomo il primo colpevole degli incendi: non è un caso che avvengano molto spesso in aree fortemente popolate o nelle loro vicinanze. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti punta il dito sull’uomo: «L’autocombustione non esiste, abbiamo la certezza che dietro questi atti ci sia la mano dell’uomo». E ancora il Presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta chiede pene più severe contro i piromani: «Rivolgo un appello ai ministri della Giustizia e dell’Interno per introdurre pene severissime nei confronti dei piromani. Ogni volta si dice che la colpa è del sindaco o della forestale, invece la responsabilità è dei piromani e non ci può essere nessun sistema in grado di difendersi se ci sono in giro questi criminali. Quando si arresta un piromane deve rimanere in carcere».

Sergio Costa, il generale che in Campania comanda i Carabinieri forestali non ha dubbi della mano dell’uomo: «Abbiamo già trovato alcuni inneschi e il fatto che si siano sviluppati più incendi in punti differenti e contemporaneamente avvalora la tesi del dolo. Sono portato ad ipotizzare che i roghi siano stati appiccati in risposta all’attività del parco nazionale contro l’abusivismo edilizio. Nell’ultimo anno c’è stato un piano importante per acquisire al patrimonio gli immobili edificati illegalmente in zona rossa, nella prospettiva di demolirli. Temo che questa sia la risposta».

Quindi una sorta di vendetta per far capire che «l’ente parco è inefficace, inadeguato a tutelare il territorio. Lo si vuole paralizzare dal punto di vista amministrativo per bloccare i provvedimenti di acquisizione e demolizione».

LA PREVENZIONE: COSA FARE PER EVITARLI

Può capitare che involontariamente anche noi contribuiamo a incendi di piccole o grandi dimensioni. Ecco alcune brevi regole da tenere in mente.

Fare attenzione quando si va in campagna o nelle aree boscate per fare una scampagnata con amici: i residui di barbecue ad esempio sono possibili cause. Assicurarsi che tutto sia freddo e spento. Non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi, soprattutto dall’automobile nelle strade vicino boschi o sterpaglie. Attenzione poi alla marmitta della vettura che non sia a contatto con erba secca – nel caso in cui sostiamo in un’area di sosta – che potrebbe incendiarsi.

Inoltre non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate e in particolare fare attenzione a non dispersione contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.

Collaborare con le forze dell’ordine, non prendere iniziative autonome: se si vedono strani movimenti o si hanno sospetti su possibili piromani, contattare subito le autorità.

E IN CASO DI INCENDIO IN CORSO?

Evitare di stare da soli, contattare subito le forze dell’ordine al numero 1515 o 115 e dare – senza ansia – chiare indicazioni del luogo, le dimensioni dell’incendio, le proprie generalità con un numero di cellulare (se cade la linea possono richiamarvi). Non mettersi mai in direzione del vento: le fiamme in pochi secondi potrebbero circondarvi. Se è un incendio di piccole dimensioni, cercare di spegnerlo battendo con una pala sul fuoco o con una frasca verde, ma contattare prima le forze dell’ordine. Attenzione al fumo: mettete un fazzoletto bagnato d’acqua davanti le vie respiratorie. Ricordatevi che non è uno spettacolo: allontanatevi il prima possibile, cercate una via di fuga.

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