L’idea del mese di giugno: seminare la vita

Credere nell'uomo e nel futuro, questo il messaggio dell'idea del mese di giugno 2024

Qual è il confine fra la speranza e l’utopia? La Storia del pensiero umano è costellata di promesse che hanno acceso i cuori e innescato rivoluzioni, seguite da cocenti delusioni. Vale ancora la pena di credere, lavorare, lottare per il cambiamento?

Un insegnamento ci può venire dalla semplice osservazione della natura: il seme che, una volta piantato nel terreno, scompare, muore, per liberare la sua forza vitale e dare frutti. Il contadino lo pianta con la certezza del frutto, anche se potrebbe non essere lui a vederlo spuntare. Ma solo così la vita si tramanda e si perpetua nelle generazioni.

Anche ognuno di noi ha la possibilità di gettare i semi della vita intorno a sé, in una terra forse arida e persino inospitale. Facciamolo con la certezza del raccolto. Incoraggiamo gli altri e prepariamo insieme le condizioni per seminare pace, speranza, felicità. Avremo la forza della comunità.

Seminiamo generosamente, credendo che il futuro ci porterà i frutti. È l’esperienza dei grandi politici, quelli che credono che è con le scelte coraggiose che si può costruire un mondo migliore, anche a costo di pagare il prezzo del proprio coraggio nella prospettiva breve e miope delle elezioni successive. È la stessa esperienza che vivono i genitori che sanno crescere i figli con lo sguardo proiettato sul futuro, anche quando costa tenere un coerente esempio educativo, o gli insegnanti che non rincorrono una facile popolarità del momento. Questa è l’esperienza che possiamo fare nonostante le difficoltà. Ognuno di noi può sentire la forza di far parte di un disegno più grande se riesce a guardare al futuro nella dimensione del bene comune e non sulla prospettiva immediata del piccolo interesse personale.

Secondo alcuni sociologi, il dramma del nostro tempo non è tanto la crisi economica, quanto il vivere imprigionati dalla paura, la rabbia e la sfiducia rispetto al presente e al futuro. E questo paralizza e impedisce il progresso della società civile. “Fiducia” nell’altro, nel futuro, nel risultato delle nostre azioni anche al di là di noi stessi potrebbe essere la parola più importante per lanciare una vera rivoluzione sociale. L’odio annichilisce; l’amore vince sempre e porta frutto.

Nel 1994, un ragazzino americano, Nicholas Green, viene ferito a morte per uno scambio di persona durante un tentativo di rapina. La notizia sconvolge, i titoli dei giornali parlano di vendetta e cresce un clima di odio. Fino a quando i genitori del ragazzo fanno un gesto clamoroso: «Nicholas ‒ dicono ‒ amava la vita e amava l’Italia». Non chiedono vendetta ma esprimono il desiderio che possano essere donati i suoi organi per ridare vita ad altri.

È un segno sconvolgente: la giustizia fa il suo corso, ma questo atto supera il breve tempo della cronaca e diventa seme che dà frutto. Oggi, dopo 30 anni, molti ricordano Nicholas e la sua famiglia. E in Italia è enormemente cresciuta la cultura della donazione degli organi.

L’idea del mese, sulla base di testi della Parola di Vita, è nata in Uruguay nell’ambito del dialogo fra persone di diverse convinzioni religiose e non religiose, il cui motto è “costruire il dialogo”, e si è diffusa in molti gruppi di dialogo nel mondo. Lo scopo di questa pubblicazione è contribuire a promuovere l’ideale della fraternità universale.  Attualmente L’idea del mese viene tradotta in 12 lingue e distribuita in più di 25 Paesi.

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