Sarai tutta nuova (la mia vita con Chiara Lubich)
Non tutte le storie possono pretendere di ricapitolare, nella propria particolarità, il senso e il compimento di un’epoca. Quella di Luigina Nicolodi, sì. È la storia di una persona che, per un verso o per l’altro, ha vissuto le fasi salienti del XX secolo, partecipandovi attivamente. Attraverso la sua autobiografia si può entrare nel clima sociale e culturale di un’epoca segnata da tante contraddizioni, ricca di fatti singolari e di circostanze comuni, incastonate in una trama che ha il suo centro nell’adesione di Luigina al Movimento dei Focolari dal 1947, un gruppo di giovanette che a Trento si stava radunando attorno a Chiara Lubich e non aveva alle spalle nessuna garanzia istituzionale comprovante la stabilità della scelta che ciascuna di loro stava compiendo, né alcuna sicurezza economica. Le prime focolarine, come furono chiamate dalla gente, non provenivano da una scuola comune né avevano di fronte un percorso ben stabilito. Non potevano contare su niente, eppure avevano tutto. La loro scelta di vivere il Vangelo ne alimentava l’azione e contagiava i cuori di chi le incontrava. Attorno a loro cresceva una comunità, oggi estesa in tutto il mondo. (dall’Introduzione).