Libertà e reciprocità
Seguiamo la preparazione di alcune coppie di fidanzati. Capita che un lui non è di convinzioni religiose e accetta di frequentare perché lei, credente, desidera sposarsi in chiesa. Nel corso del primo incontro lui ha espresso subito una sua personale opinione: ha detto che riscegliere ogni giorno di rimanere accanto alla propria donna è una sfida più alta e più difficile e una prova d’amore più solida senza l’aiuto e il condizionamento di norme legali istituzionali. Che ne pensa?. Nino e Luciana- Arezzo ¦ Oggi, per molti, il matrimonio rappresenta una costrizione inutile, un condizionamento culturale lontano dal desiderio di unirsi alla persona amata. Il desiderio espresso da questo giovane di non subire la scelta del matrimonio, ma di cercare le ragioni umane della sua fondatezza (ha più valore – lui dice – rifare ogni giorno la scelta di vivere insieme che farlo per rispettare una norma ) riecheggia la cultura della soggettività oggi tanto intensa, il valore sociale dato a tutto quello che il singolo soggetto pensa, vive, desidera. I giovani vedono in questa cultura l’aspetto positivo dell’emancipazione dai condizionamenti precedenti, ma possono non vedere con altrettanta lucidità che l’enfasi sulle potenzialità dell’ io può snaturare il valore delle potenzialità del noi. Il matrimonio è un patto di comunione fatto per la gioia di un uomo e una donna, non un contratto da rispettare. Quando si enfatizza il volere del singolo soggetto è come se non ci si fidasse della forza del patto d’amore, come se non si vedesse che la volontà di impegnarsi in un patto di comunione duratura ha in sé una vitalità creativa e non condizionante. Affidando la propria coppia alla sola libertà personale di scegliere o non scegliere la comunione con l’amato si fa leva solo sul Sé e non sulla relazione. Si chiede forza e stabilità solo a sé stessi. E invece la relazione d’amore ha più energie del singolo soggetto quando si nutre di continue riconferme del patto. Se oggi il matrimonio di tanti fallisce non è per una negatività insita nel patto matrimoniale, ma per la difficoltà di armonizzare il valore del singolo soggetto con quello della relazione. Si può non fallire se non si contrappone libertà personale e amore reciproco, se si comprende che dire sì all’amore reciproco aumenta la libertà personale perché sostiene la maturità dell’Io. I percorsi di preparazione al matrimonio permettono di approfondire questi aspetti di maturazione dell’Io e del Noi, costituendo senz’altro un valido apporto nella crescita sociale e affettiva delle giovani coppie. Senza contare, per chi è credente, della forza e della grazia racchiusa nel sacramento sponsale. spaziofamiglia@cittanuova.it