Liberi dal debito. Si può!

L’usura è in crescita in tutto il Paese. Intervista a Luciano Gualzetti, presidente della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II, su cause e rimedi del sovraindebitamento e usura in Italia. Dal numero di Maggio 2024 di Città Nuova un contributo collegato al libro di Maurizio Fiasco e Michela Di Trani "Liberi dal debito. Cause e rimedi di un fenomeno sommerso" edito da Città Nuova, che verrà presentato a Roma martedì 9 luglio 2024 ore 18.30
Foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay

«Il numero delle denunce, che paradossalmente risulta in diminuzione, non fa fede. Sappiamo che il fenomeno vive nell’omertà per la paura di ritorsioni delle vittime. L’usura è in crescita in tutto il Paese, e sta inglobando nella rete persone e imprese a causa dell’inflazione, della crescita del prezzo dell’energia e della pandemia. Le cause cambiano nel tempo, ma i comportamenti delle persone fragili socialmente ed economicamente si ripetono: la gente in difficoltà pensa di risolvere o affrontare i problemi finanziari rivolgendosi alle finanziarie e al credito al consumo. L’obiettivo delle Fondazioni è intervenire in tempo, prima che le persone in difficoltà si rivolgano al credito illegale. Gli strumenti ci sono per soccorrere queste situazioni, ma risultano ancora troppo poco sconosciuti».

La situazione così descritta è tratta dall’intervista del presidente della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II Luciano Gualzetti pubblicata nel testo appena pubblicato da Città Nuova “Liberi dal debito. Cause e rimedi di un fenomeno sommerso” scritto da Maurizio Fiasco e Michela Di Trani. Un lavoro ideato per aiutare ad uscire dalle conseguenze di un fenomeno sommerso che tocca tante persone in Italia come sottolinea Gualzetti in occasione di uscita del libro.

Presidente Gualzetti, varie rilevazioni statistiche confermano che, a livello nazionale, un italiano su cinque ha più di quattro debiti. Nello specifico, il 50% degli italiani indebitati ha un passivo medio fino a 20mila euro, il 20% supera i 30mila, l’8,5% ha debiti per oltre 50mila euro.
Confermo che sono oltre due milioni le famiglie che versano in stato d’insolvenza irreversibile, a condizioni invariate. Negli ultimi 5 anni,  l’inflazione, i rincari e l’incremento del costo della vita, hanno determinato un’ impennata del  ricorso al credito, con l’effetto di  un aumento complessivo dei finanziamenti  personali di debito pro-capite da rimborsare. Però, a indebitarsi, non sono solo le persone che vivono in una condizione di povertà, anche coloro che hanno un lavoro stabile o tempo indeterminato, perché hanno tutte le condizioni che consentono di accedere al credito.

Cosa intende?
Intendo che sono tante le persone a cui mancano le competenze base di finanza personale. Non si informano sulle condizioni richieste dei prestiti e dei prodotti finanziari, non sanno porsi obiettivi di risparmio costanti e raggiungibili, non sono in grado di pianificare con precisione le proprie spese sulla base delle entrate e delle uscite del bilancio familiare.

Nel libro Liberi dal Debito emerge il paradosso relativo al fenomeno dell’usura è in aumento per varie ragioni (crisi finanziarie globali, ecc,) come attestano le rilevazioni statistiche, i rappresentanti delle forze dell’ordine, della magistratura, del governo, imprenditori, ma nessuno denuncia. Perché?
Il numero delle denunce non rappresenta il fenomeno in tutta la sua entità e complessità. E poi, ci sono gli interessi bancari elevati che finiscono per essere archiviati dalla magistratura perché le banche difficilmente superano il tasso soglia usuraio. Si denuncia solo quando si arriva alle minacce o la situazione diventa comunque insostenibile. Questo perché tra usurato e usuraio c’è una specie di sindrome di Stoccolma: chi presta il denaro viene considerato dalla vittima come un benefattore che gli ha dato fiducia in un momento in cui banche, amici e parenti gliel’hanno negata. L’usurato vive uno stato di soggezione ma anche di riconoscenza.

Lei è anche portavoce del cartello, collegato alla Consulta Antiusura,  “Insieme contro l’Azzardo,  che ha assunto una posizione molto critica in merito al decreto legislativo per l’offerta dei “giochi”d’azzardo a distanza.
Nel 2022, la spesa per l’azzardo è stata di 135 miliardi di euro, con la stima di oltre 150 miliardi nel 2023. L’azzardo on line è il favorito dei minorenni. Con la Campagna Mettiamoci in gioco abbiamo assunto varie iniziative di dissenso rispetto al decreto che non frena l’offerta di azzardo. Con alcuni parlamentari stiamo ragionando sulle iniziative da prendere per contrastare le ricadute negative della diffusione dell’azzardo nel nostro Paese. Chiediamo che in Parlamento si formi costituire al più presto un intergruppo parlamentare sui rischi del “gioco” d’azzardo.

Esistono dei percorsi di uscita dalla condizione di  sovraindebitamento e dall’usura. Quali sono gli strumenti che le Fondazioni Antiusura  hanno a disposizione?
Utilizziamo tutti gli strumenti nomativi previsti dalla legge 108/96, dalla legge 3/2012, dal 15 luglio 2022 confluita nel Codice della crisi d’impresa e d’insolvenza, che vengono molto bene illustrati nel libro edito da Città Nuova, accompagnati da campagne di educazione finanziaria e di comunicazione. La collaborazione del sistema bancario è fondamentale, considerato che la legge 108/96, per come è strutturata, prevede che le Fondazioni Antiusura si avvalgano delle banche per l’utilizzo delle risorse statali. I nostri assistiti sono persone che non hanno cittadinanza nel sistema legale perché non sono “bancabili”: a loro cerchiamo di offrire, là dove ci sono le condizioni, un supporto finanziario, attraverso le convenzioni bancarie in essere. In 30 d’impegno, le Fondazioni Antiusura hanno maturato un’esperienza di grande competenza ed efficacia, per contrastare la morsa dei debiti sulle persone e per restituire alle famiglie l’opportunità di una nuova esistenza minacciata dal credito aggressivo e usuraio.

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Liberi dal debito. Cause e rimedi di un fenomeno sommerso” è il libro del sociologo Maurizio Fiasco e della giornalista Michela Di Trani (Città Nuova) che verrà presentato martedì 9 luglio, alle ore 18.30, nella sala Terenzi del Santuario del Divino Amore (via del Santuario, 10).

Un’indagine sul fenomeno del sovraindebitamento visto dalla prospettiva della Fondazioni ecclesiali antiusura, contesto in cui gli autori sono impegnati a Roma e Bari.

Oltre agli autori interverranno il cardinale Enrico Feroci, rettore del Santuario, il vescovo Dario Gervasi, ausiliare della diocesi per il settore Sud, Giustino Trincia, presidente della Fondazione “Salus Populi Romani”, i giornalisti Carlo Cefaloni e Domenico Di Domenicantonio.

 

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