Liberati gli ultimi ostaggi delle Farc
Segnali incoraggianti per il governo colombiano: le forze armate rivoluzionarie alle prese con conflitti interni e scontri vogliono mettere fine alla guerriglia
Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno liberato gli ultimi dieci ostaggi nelle loro mani, alcuni erano prigionieri da piú di dieci anni. La decisione fa seguito a quella presa nello scorso gennaio, quando il gruppo armato annunció unilateralmente di non ricorrere piú ai sequestri estorsivi. Da parte sua, il presidente colombiano Juan Manuel Santos aveva da tempo stabilito che per procedere a un dialogo di pace, era necessaria la liberazione degli ostaggi e la fine delle operazioni militari da parte delle Farc.
Negli ultimi mesi, l'organizzazione guerrigliera sta affrontando una situazione difficile dal punto di vista militare e interno. Gli ultimi scontri sono stati disastrosi, con perdite sensibili. Ma il problema maggiore è rappresentato dai delatori che hanno rivelato la postazione segreta di alcuni importanti leaders delle Farc, successivamente eliminati, in cambio di ricompense monetarie.
Non é questa peró l'unica contraddizione di una guerriglia che predica la giustizia sociale, ma fa uso del narcotraffico come qualsiasi altro cartello della droga per finanziarsi.
Non é questa peró l'unica contraddizione di una guerriglia che predica la giustizia sociale, ma fa uso del narcotraffico come qualsiasi altro cartello della droga per finanziarsi.
Si puó prevedere la fine di un conflitto che dura da mezzo secolo? La decisione spetta fondamentalmente alla cupola delle Farc e, ovviamente, alla capacitá del governo colombiano di favorire una decisione del genere senza debolezze, ma anche con il necessario realismo. Sembra siano in atto contatti diplomatici per una mediazione di Cuba e del Venezuela per facilitare il superamento del conflitto. Sarebbe da auspicarlo. Di questa guerra civile non ci saranno ne vincitori ne vinti, ma ferite che bisognerá curare. E quanto prima si potrá passare a questa fase, meglio sará per un Paese che legittimamente aspira alla pace. Sará meglio anche per lo Stato che potrá cosí concentrarsi per combattere il vero nemico: i cartelli della droga che spadroneggiano ovunque.