L’Europa torna a Kiev
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea (Ue) per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, assieme a una delegazione dell’Ue, si sono recati in Ucraina, a Kiev, dove hanno incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy. In tale occasione la presidente della Commissione europea ha presentato al capo di Stato ucraino i documenti per l’adesione del suo Paese all’Ue e ha annunciato la discussione di un sesto pacchetto di sanzioni verso la Russia riguardanti anche l’esportazione di petrolio.
La visita è iniziata a Bucha, martoriata città nei pressi di Kiev, tristemente nota per le atrocità che sarebbero state compiute dalle forze russe contro i civili. È lì che von der Leyen ha dichiarato che «era importante iniziare la visita a Bucha, perché a Bucha la nostra umanità è andata in frantumi». Ella ha subito lanciato un messaggio al popolo ucraino, dicendo che «i responsabili delle atrocità saranno assicurati alla giustizia», affermando che la battaglia degli ucraini è la nostra battaglia, aggiungendo di essere a Kiev per manifestare il fatto che l’Europa è dalla parte degli ucraini. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, inoltre, ha votato a favore della sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani, che essa presiedeva, in seguito ai crimini commessi dalle truppe russe a Bucha (93 i Paesi che hanno votato a favore della sospensione, 24 i contrari e 58 gli astenuti).
Nel corso di una conferenza stampa congiunta, Ursula von der Leyen ha appunto consegnato a Zelenskyy un questionario a cui dovrà rispondere l’Ucraina, propedeutico all’opinione della Commissione europea sulla domanda di adesione all’Ue da parte dell’Ucraina. Ella ha osservato che «l’Ucraina appartiene alla famiglia europea e che oggi l’Ucraina compie un altro passo importante verso l’adesione all’Ue», promettendo di «accelerare il più possibile questo processo, assicurandoci che tutte le condizioni siano rispettate».
A tale proposito, Ursula von der Leyen ha affermato che «non sarà, come al solito, questione di anni, ma piuttosto una questione di settimane», ricordando che «di solito ci vogliono anni prima che il Consiglio accetti di considerare la domanda di adesione ma questa volta per l’Ucraina lo ha fatto in un paio di settimane e io chiedo di procedere il prima possibile. Il nostro obiettivo è presentare la domanda di adesione al Consiglio questa estate». Saranno necessari investimenti e riforme, ma «l’Ucraina deve emergere dalla guerra come un Paese democratico». Ella ha rivelato che «insieme agli altri donatori internazionali siamo pronti a ricostruire e riformare il Paese» e che se «ora tutto desta preoccupazione, ci sono anche enormi opportunità perché il Paese partirà da zero».
Il capo dell’esecutivo europeo ha rilevato che «non potremo mai eguagliare il sacrificio del popolo ucraino, ma stiamo mobilitando il nostro potere economico per far pagare Putin». Da qui l’imposizione di «pesanti sanzioni contro la Russia e stiamo già preparando la sesta ondata». Ursula von der Leyen ha sostenuto che «la Russia declinerà, mentre l’Ucraina marcia verso un futuro europeo». Inoltre, ella ha ricordato che «l’Ue ha stanziato un miliardo di euro per sostenere con le armi le forze armate ucraine e che ne arriveranno altri». Infatti, la Commissione europea proporrà di stanziare altri 500 milioni di euro per sostenere le forze armate ucraine, poiché «il popolo ucraino sta alzando la fiaccola della libertà per tutti noi».
L’Europa torna a Kiev, dunque, anche con la ripresa della presenza diplomatica dell’Ue nella capitale ucraina. Infatti, dopo l’invasione russa del 24 febbraio, la delegazione dell’Ue era stata temporaneamente ricollocata nella città polacca di Rzeszow, poiché gli attacchi contro Kiev e la sua periferia erano aumentati di intensità. Durante la sua visita a Kiev, Borrell ha annunciato che i lavori della delegazione dell’Ue in Ucraina saranno nuovamente condotti da Kiev, osservando come «con questa visita, l’Unione europea torna a Kiev», intendendolo letteralmente: «il nostro capo della nostra delegazione è tornato qui, in modo da poter lavorare ancora più direttamente ea stretto contatto con le autorità ucraine». Infatti il capo della delegazione dell’Ue Matti Maasikas ha accompagnato Borrell e Ursula von der Leyen durante la visita congiunta a Kiev, questo venerdì. Egli rimarrà nella capitale ucraina per riaprire i locali della Delegazione dell’Ue e valutare le condizioni per un progressivo ritorno di tutto il personale della Delegazione dell’Ue a Kiev. Infatti, ha osservato Borrell, «durante il nostro soggiorno a Kiev abbiamo assistito in prima persona alla capacità dell’amministrazione ucraina di garantire un funzionamento efficace e completo delle strutture statali e governative, nonostante circostanze molto difficili», laddove «il ritorno della nostra Delegazione a Kiev garantirà interazioni ancora migliori con il governo e un maggiore sostegno al popolo ucraino».
Il 9 aprile 2022, a Varsavia, si svolgerà Stand Up For Ukraine, evento di mobilitazione globale a favore dei profughi e degli sfollati interni ucraini, in riconoscimento del ruolo essenziale della Polonia nel sostegno ai profughi in fuga dall’invasione dell’Ucraina, l’evento di raccolta fondi Stand Up For Ukraine, indetto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal primo ministro canadese Justin Trudeau. Il presidente polacco, Andrzej Duda, parteciperà a fianco della presidente Ursula von der Leyen, mentre il primo ministro canadese sarà collegato a distanza.
L’evento coronerà la più ampia campagna avviata sui social media sabato 26 marzo dalla Commissione europea e dal governo canadese in partenariato con l’organizzazione internazionale di sensibilizzazione Global Citizen. La campagna si prefigge di raccogliere fondi e altri tipi di sostegno per provvedere ai bisogni degli sfollati interni e dei profughi ucraini, in risposta all’appello lanciato dal Presidente Zelenskyy.
Gli sfollati interni sono circa 7 milioni e continuano ad aumentare di giorno in giorno, mentre l’Ue ha già accolto oltre 3,8 milioni di profughi. La Polonia ha accolto oltre 2,5 milioni di profughi e svolge un ruolo importante come polo di smistamento verso l’Ucraina degli aiuti umanitari provenienti da tutta Europa.
Secondo la Commissione europea, poiché non s’intravvede la fine imminente del conflitto, è indispensabile mobilitare ulteriori risorse per rispondere ai bisogni degli sfollati interni e dei profughi ucraini. La campagna Stand Up For Ukraine si prefigge di mobilitare governi, istituzioni, artisti, imprese e privati cittadini in una raccolta di fondi e altri tipi di sostegno per provvedere ai bisogni degli sfollati interni e dei profughi ucraini. Alla campagna hanno già aderito artisti di tutto il mondo come Bono, Madonna, Elton John, Miley Cyrus, Adam Lambert, Céline Dion, Alanis Morissette, ma altri seguiranno il loro esempio.
—
Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre riviste, i corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
—