Letterine
Queste due lettere scritte da Chiara Lubich nella primavera del 1944 (rispettivamente il 16 aprile e il 7 giugno) sono indirizzate ad Elena Molignoni, una ragazza di Castello di Ossana (ora comune di Pellizzano), il paese della Val di Sole ove, nell’anno scolastico 1938-39, Chiara era stata maestra. Inoltre, incoraggiata dall’allora parroco don Francesco Marcolla, vi aveva fondato l’Azione cattolica, alle adunanze della quale la giovane Elena aveva partecipato. Nel 1944 Chiara si trovava a Trento e infuriava la guerra. Studiava filosofia seguendo il programma dell’università di Venezia alla quale si era iscritta, ma senza poterne frequentare i corsi. La seconda lettera è una risposta ad un invito fatto da Elena di trasferirsi a Castello. Dopo il bombardamento del 13 maggio, Chiara era rimasta in città, per la comunità che stava nascendo attorno a lei, mentre la sua famiglia era sfollata in Valsugana perché la loro casa era stata gravemente danneggiata. III domenica di aprile 1944 Omnia mea tua sunt ELENA CARISSIMA, rispondo alla tua letterina approfittando d’un allarme, in un praticello accanto al rifugio, mentre attendo di entrare nel buco alla venuta degli apparecchi. M’ha fatto piacere, tanto piacere il tuo scritto. Ho sentito il cuore di Elena che batte col mio. Mi chiedi quello che faccio. Non ti posso rispondere così per iscritto, ma se in poche parole posso dire il perché della mia vita, queste sarebbero: Amo Dio e lo vorrei amare come mai fu amato. Lavoro per farLo amare. Nella mia vita c’è anche lo studio: frequento il primo anno dell’università di Venezia, ma lo studio non è il mio fine. Nella vita, nell’unità è troppo meschino dinanzi a quel Dio che innalza gli umili ed abbatte i potenti. Studio perché è volontà di Dio e la fatica è prezzo di penitenza per pagare le anime. Tutto il resto che accade nella mia vita non mi tocca: uno solo è il mio desiderio, la mia passione, che l’Amore sia amato. Sento la mia impotenza, ma l’abbandono a Dio. Tutto fondo su una fede che non crolla: credo all’Amore di Dio: credo che Iddio mi ama, ed in nome di quest’Amore domando alla mia vita e alla vita di quelle anime che camminano nel mio ideale cose grandi, degne di chi sa d’essere amato da un Dio… Vigilia del Corpus Domini! CARISSIMA ELENA, Sia lodato Iddio che mi vuole ancora tenere nella vita! Sia lodato Iddio se domani mi chiamerà alla morte. No, no, piccola Elena, che tanto ho amato, non è questa la vita vera, non è questa. Se il Signore mi aprirà la Via all’Eternità Lo loderò, perché finalmente Lo potrò vedere. Oh! Elena mia, se tu fossi qui con me, ti direi tutto quello che ho visto. Ho avuto anch’io la grazia di soffrire con tanti; ho avuto anch’io la mia casa sinistrata ed inabitabile; ho dormito anch’io sotto le stelle, ho fatto chilometri a piedi; ho sofferto e pianto e per tutto questo: Lode al Buon Dio che nel Suo grande Amore ha provato il mio amore e mai mai, Elena cara, ho così lodata la vita! come ora che ho visto che tutto passa e ciò che rimane è solo quel tanto Amore di Dio che raccogliamo nel nostro cuore. Oh! Elena mia! ubbidisci a me che ti voglio bene, ubbidisci a me che ho visto tanti tanti morti in tutte le condizioni più miserabili! Oh! no no, a nulla dobbiamo attaccarci perché tutto muore; solo Iddio che è Amore deve accendere in noi una Fiamma che durerà questa vita e tutta l’Eternità! Oh! Lodato Iddio che mi ha fatto comprendere. Ora sì amo la vita perché con essa mi preparo alla morte, che è la Vera Risurrezione! Quaggiù ci sono allarmi sempre e sempre romba il motore! Sempre siamo lì ad aspettare la chiamata di Dio. Solo un atto d’Ubbidienza è quello che scaturisce dal mio cuore: ubbidienza alla Divina Volontà! Oh! Elena, quanto mi ha insegnato il Divino mio Gesù Crocefisso. Sì è vero, faccio l’Università, ma nessun libro per bello e profondo sia dà al mio animo tanta forza e soprattutto tanto Amore quanto Gesù Crocefisso. Dinanzi a Lui ogni dolore mi sembra un nulla e attendo il dolore piccolo o grande come il più grande dono di Dio, giacché è quello la prova del mio Amore per Lui! Elena mia, ti prego e vorrei scriverti questo col sangue mio: Ama il Crocefisso! È tutto lì, tutto l’Amore di un Dio: non poteva donarci di più. E quando il dolore piccolo o grande batte al tuo cuore, esclama con me: Grazie, Grazie oh! Amore Immenso! Non solo accetto quanto mi dai: ecco che offrendolo a Te con somma gioia, ti do tutto l’Amore che contiene il mio cuore! Pensa Elena: possiamo amare Iddio con questo piccolo cuore! Possiamo amare Iddio! Oh! nessuno ci toglierà quest’amore: nemmeno il più terribile bombardamento. Leggi spesso quanto t’ho scritto col cuore in mano e se di me più nulla sapessi, prega prega Iddio per me, prega Gesù Crocefisso per mio amore e la Vergine, Madre Addolorata del Bell’Amore! Che a te il Signore tutto tolga e ti dia solo un Amore grande, Amore di Fiamma. E questo e solo questo auguro alle tue compagnette ed al Signor Parroco che mi saluterai. 2 Nome di battesimo di Chiara Lubich che, da terziaria francescana, aveva scelto come nome nuovo quello della santa di Assisi.