Lettera aperta a Francesco Totti sull’azzardo

L'invito al celebre capitano della Roma a ritirare la sua immagine dalla pubblicità di Lottomatica. In nome del gioco vero e della Città eterna.  
calcio a Roma

Caro Francesco

La tua città di Roma è invasa dall’offerta del cosiddetto “gioco” d’azzardo che finisce per rovinare troppe persone e gettare sul lastrico intere famiglie. L’Italia è una specie di laboratorio per gli interessi delle grandi aziende del settore. Siamo i primi in Europa e i terzi nel mondo. Un triste primato nel trasferimento di miliardi di euro sottratti dalle tasche dei più poveri e fragili, mentre lo Stato crede di guadagnarci.

Nei quartieri deturpati dal cemento e dall’asfalto è raro trovare spazi per i ragazzini che vogliono “giocare a pallone” liberamente, mentre crescono i ritrovi legati alle scommesse e all’azzardo. Lo stesso glorioso campo Testaccio della Roma degli inizi è ormai solo un’area degradata contesa dai costruttori che trovano l’unico ostacolo nell’azione dei cittadini responsabili.

Perché non interpreti il tuo ruolo di capitano per farti portavoce dello sport popolare, quello vero dei campetti e degli oratori, rigettando il contratto che ti vede legato alla Lottomatica?

Come sai non stiamo più al tempo della schedina settimanale alla ricerca del 13. Il 10 e Lotto a cui fai propaganda è un meccanismo che vomita numeri ogni 5 minuti e “può indurre alla dipendenza”, come dicono le ipocrite avvertenze degli avvisi pubblicitari.

Scendi per strada Francesco, fatti un giro per le strade della tua meravigliosa città che va riscattata dalla banalità e dalla tristezza. Anche se non sei ora in Brasile, resta tuo il numero 10 di quella maglia che la Rai per farsi pubblicità (poverina! Suscita pena più che indignazione ) ha messo sulla statua del Cristo di Rio de Janiero.

Faje capì che sei de Roma.   

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