L’età dei mille perché
Perché la fame nel mondo? Perché la guerra? Perché i miei genitori dicono una cosa e poi ne fanno un’altra? Perché anch’io dico prima alcune cose, poi le ritiro, poi ne dico altre e cambio? La mia testa è piena di domande. Ma cosa mi sta capitando? Franco – 15 anni Innanzitutto grazie per la lettera che testimonia la tua sensibilità per il mondo e per i problemi sociali. Perché, perché… Quanti perché iniziano a comparire nella tua mente! Fino a poco tempo fa eri un bambino spensierato che giocava e guardava i cartoni animati. E allora, cosa sta succedendo? Succede che stai crescendo e stai abbandonando il modo di ragionare del bambino. È importante ricordare che esiste una notevole differenza fra questo e il modo di ragionare dell’adolescente che stai diventando. Per il bambino, la base di partenza è il reale che sta attorno, mentre l’adolescente acquista la straordinaria capacità di pensare in astratto, iniziando così a interrogarsi sulle cose più importanti della vita. Non si accontenta più delle cose concrete, ma comincia a creare idee, a immaginare realtà astratte. Per il grande studioso Jean Piaget, l’intelligenza è la capacità di conoscere le cose e di adoperarle, è la capacità di comportarsi nel proprio ambiente in modo ragionevole e di saper trovare soluzioni ai problemi che si presentano. Pensa, Franco, il tuo pensiero è in grado di farsi domande profonde, più grandi di te stesso. Non è affascinante tutto ciò? Il pensiero ci porta verso abissi sconosciuti e mondi nuovi, ci distingue dagli altri esseri ed è grazie a lui che la civiltà è progredita e ha potuto aiutare l’uomo nella sua evoluzione. Quindi, ben vengano queste domande che ci spingono a porci problemi ideali e sociali, a partecipare dei misteri del mondo, a immergerci nella profondità e complessità della vita. Comunque, vivi questo momento con serenità, coltiva i tuoi pensieri: sono il sale della vita. Solo evita di assolutizzarli. Non pensare di risolvere tutto in poco tempo. I perché che ti poni, devono essere uno stimolo per aprirti sempre più verso gli altri. Poi cerca di essere tollerante con le incoerenze dei tuoi genitori o dei tuoi amici. Così imparerai ad essere tollerante con te, invece di abbatterti. Quello che conta è ricominciare sempre, cercando di perdonare chi ci sta di fronte e di migliorare il proprio comportamento. In questo modo scoprirai che la vita è un continuo cadere e riprendersi e che ogni volta che pensi di aver trovato la risposta, subito ti si porranno altre domande, altri perché. Ma questo è veramente il bello di una esistenza vissuta con sincerità e con amore verso tutto e tutti.