L’estate nei monasteri

Sono sempre di più le persone che, per motivi vari, non possono scegliere luoghi diversi dalla città per trascorrere le loro vacanze, e tra loro sono tanti quelli che chiedono e cercano spazi di quiete, di preghiera e di riflessione

Trovare un luogo dove il cuore può riposare è il desiderio di molti, soprattutto in questo periodo estivo. Si anela a fuggire dal caos cittadino per trovare posti che offrano un tempo non solo di riposo ma anche di quiete, silenzio, riflessione. Rallentare il passo per mettersi in ascolto e intraprendere un percorso interiore. Sono tanti i Monasteri in Italia che offrono questa opportunità, luoghi in cui immergersi nella natura, nel silenzio e nella preghiera.

Il Monastero delle Clarisse eremite «Santa Maria della Provvidenza» a Fara Sabina, ad esempio, ha sede presso uno storico Castello che risale al periodo dell’alto medioevo. È un’oasi di pace dove si può soggiornare, godere del silenzio e di momenti di preghiera con la comunità delle clarisse. Gli ampi spazi della struttura consentono il giusto distanziamento e permettono di accogliere nella Foresteria singoli, famiglie e anche escursionisti che desiderano trascorrere momenti di pace, pellegrini in viaggio verso Assisi, la Valle Santa di Rieti, il Cammino di Francesco o la Via Francigena.

«Il silenzio è un umile ma sicuro cammino verso l’amore», si legge sul sito della comunità monastica. Oltrepassato il cancello d’ingresso si entra in un uno spazio immerso nella bellezza della natura, un luogo in cui sembra che il tempo si sia fermato. All’interno del Monastero è possibile visitare il Museo del silenzio. Inaugurato nel 2004, consente di fare un’esperienza unica e originale attraverso un gioco di buio e luce, silenzio e parola, nel quale i pensieri cedono il passo al raccoglimento e alla riflessione. Si entra in un ambiente in penombra dove vi sono 21 teche al cui interno sono presenti oggetti semplici e poveri, di uso comune, che vengono illuminati a piccoli gruppi e rappresentano le sette grandi tematiche che caratterizzavano la vita quotidiana della prima comunità monastica: preghiera, silenzio, disciplina, cucito, farmacia, cucina, lavoro. Sulle volte della sala, una serie di proiezioni evidenziano la funzione degli oggetti.

Monastero di Camaldoli (fonte: Wikipedia)

Il silenzio è luogo dell’incontro con Dio, scuola di ascolto e di accoglienza, è un tempo per tornare al cuore delle situazioni, per riconciliarsi con la propria vita e con gli altri. In provincia di Arezzo si può fare questa esperienza presso il complesso monastico di Camaldoli fondato da san Romualdo di Ravenna agli inizi del XI sec.. È costituito da due case, il Sacro Eremo e il Monastero, che rappresentano le due dimensioni fondamentali dell’esperienza monastica: la solitudine e la comunione.

Il Monastero è sempre stato un luogo aperto all’accoglienza di ospiti e pellegrini: Rodolfo II, nella Regola della vita eremitica del XII sec., scriveva che a Camaldoli l’accoglienza doveva essere osservata in ogni modo come manifestazione dell’amore che gli eremiti nutrivano per ogni persona. Anche oggi l’esperienza di vita fraterna e di comunione non è vissuta solo tra i membri della comunità, ma si esprime anche nell’accoglienza degli ospiti negli spazi del Monastero e in quelli della Foresteria. Nel corso dell’anno, ma specialmente nel periodo estivo, vengono organizzate iniziative di formazione biblica, liturgica e teologica, di dialogo ecumenico e interreligioso, di spiritualità, con proposte specifiche rivolte ai giovani. È prevista, inoltre, la possibilità per singoli o gruppi di essere ospitati per momenti di ritiro e di riposo, condividendo la preghiera liturgica della Comunità.

Dopo tanti mesi di chiusura a causa delle restrizioni per il Covid la comunità monastica – nel pieno rispetto delle norme di sicurezza – ha potuto riprendere l’accoglienza per chi desidera vivere un tempo di preghiera, silenzio e riflessione immerso nella bellezza della foresta circostante.

Basilica dei Santi Quattro Coronati (fonte: Wikiedia)

Ma c’è anche chi l’estate la passa in città. Il monastero dei Santi Quattro Coronati a Roma  propone, nelle domeniche di agosto, a partire dalle ore 19.00, un tempo prolungato di preghiera e adorazione con l’esposizione eucaristica, la preghiera del Vespro, alcune meditazioni agostiniane, tempi di silenzio e di preghiera personale, fino alle 22.00, per concludere con la preghiera di Compieta.

«Sono sempre di più le persone che, per motivi vari, non possono scegliere luoghi diversi dalla città per trascorrere le loro vacanze, e tra loro sono tanti quelli che chiedono e cercano spazi di quiete anelando a trascorrere e gustare tempi di preghiera, di raccoglimento, di riflessione e di comunione», racconta l’Abbadessa suor Fulvia Sieni. «Anche noi, che per vocazione, rimaniamo in città, condividiamo lo stesso anelito di vivere un tempo di intensa relazione con Dio. Ormai da cinque anni la nostra Comunità offre a tutti coloro che trascorreranno l’estate in città, delle serate di preghiera, un vero tuffo rigenerante nella vita interiore».

Le quattro serate di preghiera sono anche un’opportunità per riflettere su alcune tematiche, importanti per la vita spirituale di ogni credente, a partire da testi del santo padre Agostino e dell’Enciclica di papa Francesco «Fratelli tutti».

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