L’estate di Capri tra List e Galimberti

Confronto tra due sguardi d’autore: la fotografia classica di List e quella contemporanea di Galimberti
galimberti

Già la sola sede, la Certosa di san Giacomo, è uno spettacolo in sè. Per non parlare, naturalmente, dell’isola, Capri. All’interno dell’imponente complesso immerso in una natura che mescola colori e profumi, si snoda un percorso per immagini che attraversa la grande tradizione della fotografia classica per giungere a quella contemporanea. Un vero e proprio viaggio nel tempo.

La terza edizione del Festival della Fotografia di Capri, dopo il grande successo delle mostre dedicate a un precursore quale è stato il barone Wilhelm Von Gloeden ed a un maestro come Mimmo Jodice, propone un’antologia di immagini di Herbert List e Maurizio Galimberti sotto il titolo tematico “Mediterraneo”.

 

List, nato ad Amburgo nel 1903 e morto a Monaco nel 1975, ha ambientato all’interno di quest’area geografica una porzione molto ampia del proprio lavoro, facendo sì che diventasse anch’essa protagonista del proprio immaginario e declinando al suo interno tutti i principali motivi della sua ricerca.

E’ infatti in Grecia che realizza gran parte delle sue immagini (fra il 1937 e il 1939), spostando poi il suo interesse all’Italia, il centro e il sud della penisola, dopo la tragica parentesi della guerra. Ad attrarre la sua attenzione è Roma, a cui dedica un libro nel 1955, Napoli, che diventa un’altra pubblicazione monografica nel 1962, e poi l’aspra bellezza della Sicilia e la luce di Capri.

La selezione dell’autore tedesco – che ha collaborato con riviste come "Life" e "Vogue" e fatto parte dell’agenzia Magnum – comprende 50 stampe in bianco e nero, o seppiate, provenienti dal prestigioso Estate List di Amburgo. Le composizioni di bottiglie vasi e bocce, o dei limoni, appoggiate sui tavoli di trattoria o sui banchi di acquafrescai, che List immortala con purezza di sguardo compositivo, richiamano le nature morte di Morandi. Così pure il vaso di vetro in controluce sullo sfondo del tramonto, col pesciolino che si confonde con l’acqua del mare. L’obiettivo si sposta sui corpi di uomini e donne sulla scogliera scolpiti dalla luce caprese, e sulla bellezza mozzafiato offerta dal paesaggio isolano restituita attraverso l’originalità di un taglio particolare, di un’inquadratura inattesa.

 

Sono, invece, proiettate in una dimensione tra il mitico e l’onirico le opere di Maurizio Galimberti , quasi un naturale innesto all’opera di List. Il suo sguardo ripercorre luoghi e stili del maestro “metafisico” dell’eleganza, per trasformarsi in un percorso sulla sperimentazione e la ricerca artistica. Quella di Galimberti è la prima di una serie di mostre che la Fondazione Capri realizzerà ogni anno, affidando il compito di narratore ad un autore diverso, per sviluppare un racconto originale e inedito sull’isola.

Galimberti la esplorerà in tre diversi momenti: inverno, primavera estate, proprio per riprendere le diverse anime e prospettive di Capri. La prima serie, del Natale 2010, in mostra, è realizzata con materiale polaroid in bianco e nero. E’ qui che l’artista rende omaggio a List, restituendo il fascino degli stessi panorami silenziosi ed eleganti. In tutte le immagini prevale l’idea della bellezza esclusiva. La natura, il mare, le prospettive inaspettate sono i soggetti privilegiati di uno sguardo intimo e riservato.

La seconda parte è realizzata con la nota tecnica dei mosaici, quella tecnica di scomporre le immagini proponendone, con raffinata ironia, una lettura «narrativa» che prolunga l’attimo fotografico. Sono grandi fotografie che contano anche 200 scatti in Polaroid assemblati tra loro. Qui emerge la capacità di Galimberti di restituire ritmo e fascino delle architetture e dei magnifici belvedere sparsi sull’isola.

La teza parte, infine, è dedicata al grande formato Polaroid 50×60. Immagini uniche, ritratti, interni di case e ancora paesaggi mozzafiato ripresi con i colori della fotografia istantanea che cercano, come scrive il curatore della mostra Denis Curti, «il senso della memoria e della solennità del passato».

 

Mediterraneo. Fotografie di Herbert List e Maurizio Galimberti, a cura di Denis Curti

Certosa di San Giacomo, Quarto del Priore, Capri, fino al 4 settembre.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons