L’esperienza di fraternità della Mariapoli europea
La Mariapoli Europea ha già superato metà del percorso previsto. Infatti è iniziata la terza settimana – la prossima sarà l’ultima – e già si può tentare un primo bilancio di questa originale esperienza che vede radunate persone provenienti da tutta Europa e anche da altri continenti.
Il titolo che si è scelto, “Puntare in alto”, non indica soltanto il fatto che questa esperienza si attua in montagna, sulle Dolomiti, ma che si vuole puntare sui rapporti, una vera e propria sfida che si può vincere se si punta all’unità, nonostante le differenze che ci sono tra i vari Paesi europei, diversità che non possono fermare il cammino per un mondo unito.
Queste tre settimane hanno visto la partecipazione di circa 2 mila persone provenienti da 38 Paesi e di 35 lingue diverse. La presenza dei giovani e dei ragazzi è stata significativa e ha portato un contributo importante allo svolgimento della Mariapoli. Inoltre non sono mancate le presenze di altre confessioni cristiane – evangelici, ortodossi, luterani, anglicani, battisti, ecc. – e di altre fedi.
Ma cosa ha attirato la presenza di tutte queste persone in questi luoghi? Il programma ha previsto alcuni momenti che hanno voluto ripercorrere “le orme di Chiara Lubich” con la visita alla “Baita Paradiso” e ad altri luoghi significativi di Tonadico e Primiero, paesi che hanno visto nascere la prima comunità dei Focolari e la prima mariapoli nel 1949.
Un’altra visita molto apprezzata è stata quella verso Trento, città natia di Chiara Lubich. Circa 600 persone in queste settimane vi si sono recate con i pullman, affrontando quattro ore di viaggio tra andata e ritorno, per visitare i luoghi che rappresentano la memoria della storia della nascita dei Focolari.
L’esperienza di questi giorni di Mariapoli è stata per tutti quella di uscire dalle proprie certezze e convinzioni culturali per buttarsi nelle braccia dell’ “altro”, con la fiducia e la certezza che l’amore al fratello vince ogni pregiudizio e porta a una società costituita da rapporti che provocano e costruiscono la pace.
Un cammino faticoso ma che vale la pena percorrere nella sua interezza, un percorso che ormai è decisamente avviato per la costruzione di un mondo unito, per puntare ad essere una testimonianza di unità per l’Europa e anche per gli altri continenti.