L’esercito contro gli attivisti anglofoni armati
Le regioni del Camerun sud-occidentale e nord-occidentale, in preda a una grave crisi politica e sociale, per le lotte tra anglofoni e francofoni, vengono attaccate da uomini armati da un mese. Per le autorità centrali francofone, si tratta di un gruppo di attivisti anglofoni organizzati che vogliono la secessione del Paese. 10 soldati e poliziotti sono stati uccisi… Ciò ha scatenato l’ira del capo di Stato, Paul Biya. «Il Camerun è vittima di ripetuti attacchi da parte di una banda di terroristi che rivendicano la secessione», ha accusato il presidente Paul Biya, appena rientrato dal vertice dell’Unione africana-Unione europea in Costa d’Avorio, reagendo all’assassinio tra martedì e giovedì nel Sud-Ovest anglofono di 4 soldati e 2 poliziotti.
Il ministro della Difesa e altri capi militari si sono riuniti per valutare la situazione della sicurezza nel Paese e analizzare il deterioramento del livello di sicurezza nelle regioni di lingua inglese. L’esercito camerunese applicherà «senza scrupoli» le istruzioni del presidente Paul Biya per porre fine agli assalti dei separatisti violenti di lingua inglese. Il ministro della Difesa, Joseph Beti Assomo, ha detto: «Ci sono misure che verranno implementate immediatamente e il processo continuerà fino a quando la situazione di disagio che stiamo vivendo sarà sradicata», ha promesso, ma senza specificare la natura di queste misure. Le azioni militari sostenute durante questo incontro avrebbero lo scopo di «rassicurare la parte sana della popolazione», ha affermato Assomo, promettendo che «l’integrità del territorio sarà assicurata».
La strategia degli uomini armati non identificati che uccidono soldati a sangue freddo è quella di spingere lo Stato alla violenza, di modo che l’Onu imputi le uccisioni di massa di Yaoundé dei mesi scorsi al governo, e quindi si arrivi allo schieramento di una forza di interposizione come è stato fatto in Costa d’Avorio e nella Repubblica Centrafricana.
Lungo il confine nigeriano, la popolazione locale è «ostaggio di questi terroristi», ha detto Okalia Bilai, governatore della regione sud-occidentale. Secondo lui, i giovani locali vengono arruolati dai separatisti e «addestrati come combattenti in Nigeria», contro il volere dei loro genitori. È passato un anno da quando il malessere socio-politico nelle regioni anglofone è scoppiato. Tuttavia, la situazione della sicurezza sembra ancora sotto controllo. Gli attivisti anglofoni finora avevano solo dato fuoco alle scuole. Ma ora che le autorità camerunesi hanno aumentato la pressione sulla sicurezza e la repressione delle manifestazioni separatiste, forse c’è il segnale della nascita di una ribellione armata in fieri. Il momento è cruciale.