L’epopea di Louis Zamperini in “Unbroken”

Tanti i nuovi film in uscita questo week end: da quello di Angiolina Jolie, all'imperdibile "Turner" di Mike Leigh, da "Fury" con Brad Pitt al divertente "Una notte al museo 3, Il segreto del Faraone", e ancora "L’uomo per  bene, Lettere segrete di Himmler" di Vanessa Lapa, all'inconsistente "Italiano medio" di Maccio Capatonda
Angelina Jolie

Unbroken
Angelina Jolie alla sua seconda regia, con attori come Jack O'Connell e Takamasa Ishihara gira un racconto biografico, genere che  “tira” molto negli Usa (si veda Selma- La strada della libertà su Martin Luther King), con l’eroe coraggioso dinanzi all’orrore, valido esempio di libertà interiore. È l’epopea di Louis Zamperini, atleta italo-americano trionfatore alle Olimpiadi di Berlino, imprigionato e torturato dai giapponesi nella seconda guerra mondiale, poi liberato: nel pericolo e nel dolore incontra la fede in Dio e riesce a perdonare il nemico….

La Jolie offre un lavoro dignitoso, senza eccessi fideistici – intensa la scena della tortura in cui lui sembra un Crocifisso -,  moderatamente eroico, con belle riprese dall’aereo, ottima la ricostruzione ambientale come la prova dei protagonisti e quel pizzico di retorica americana che non si può tralasciare. Un film che unisce percorso interiore, vita di guerra, sentimento e azione, e non solo, ma anche un’ottima fotografia.

 

Turner
Genio e follia, grande arte e vita complessa vanno d’accordo? Il cinema ci prova da sempre, e stavolta tocca a William Turner, geniale pittore della luce, tra Sette e Ottocento, con un immenso attore, Timothy Spall, premio a Cannes per la miglior interpretazione maschile. Il regista Mike Leigh indaga la vita dell’artista quando è già affermato, rifuggendo quindi dai luoghi comuni della formazione e della giovinezza “incompresa”. Incompreso è certo Turner, dalla regina Vittoria – supponente dilettante -, dagli accademici a cui lui ribatte con un carattere burrascoso, esprimendosi più a grugniti che a parole e con un egocentrismo che lo porta a sfruttare le persone (donne soprattutto) per correre dietro alla sua ossessione per la luce (“Il sole è Dio!”, dirà). E qui non sveliamo altro perché la meravigliosa fotografia del lungo film (150 minuti mai pesanti) indugiante tra realtà e finzione narra di questo suo aspetto con una efficacia sorprendente.

L’uomo con la sua paura-amore per la modernità (memorabile la scena dal fotografo) e la scienza, con i suoi tic aspri e selvaggi, ne esce dipinto mirabilmente. Pur con qualche dialogo troppo letterario e alcune leziosità (la figura del suo mecenate, incompetente, John Ruskin), il film funziona e svela ancora una volta il difficile rapporto arte-vita, ricerca della bellezza e solitudine interiore, amore per la verità e lotta contro le convenzioni, per cui non si tratta solo di un lavoro bello da vedersi, ma anche su cui rifletterci. Dopo aver visto il film, naturalmente. Da non perdere.

 

Fury
Brad Pitt produce e interpreta un classico hollywoodiano, un film di guerra dove nel 1945 un sergente con i suoi uomini intraprende la missione impossibile di ritardare l’avanzata dei nazisti. I ruoli sono quelli consueti: il sergente duro e deciso, il gruppo che sfida paura, percolo, morte con un forte senso del cameratismo. Fotografa sporca, personaggi più dipinti che scavati, azione non troppa, il che non aiuta e Brad che si prende troppo sul serio. Risultato? Un film passabile in definitiva, buona fotografia, molto professionale, ma forse si poteva osare di più in un copione sotto certi aspetti già visto. Per i fan di Brad Pitt e Shia LaBeouf e dei film di guerra.

 

Una notte al museo 3 – Il segreto del Faraone
Ed eccoci all’ultima puntata della serie, per lo meno perchè è l’ultima apparizione sullo schermo di Robin Williams. Il guardiano del museo, Larry (Ben Stiller) vede che la tavola di Ahkmenrah, capace di risvegliare le creature del museo, sta svanendo. Che fare? Devono andare a Londra al British Museum e incontrare il faraone Merenkahre. Colpi di scena, avventure, un po’ thriller, un po’ commedia, insomma una piacevole misura di gags, sorprese e ironia. Per divertirsi, con la regia di Shawn Levy.

 

Italiano medio
Quando al Tg1 viene pubblicizzato un film come questo, diretto da Maccio Capatonda, viene da perdere la fede nel cinema ed anche nel buonsenso, oltre che pensare quanto avranno pagato per farsi la pubblicità… Sia detto senza cattiveria e offesa, ma questa commedia ce la potevano davvero risparmiare… E non aggiungiamo altro, se non che purtroppo rischia di incassare, tanto l’italiano è diventato “medio”…!

 

Biagio
Già presentato a Venezia, il film di Pasquale Scimeca racconta la vera storia di Biagio Conte, palermitano, che abbandona la vita comoda e si dedica agli ultimi, come un san Francesco. Interessante, perché attuale.

 

L’uomo per  bene – Lettere segrete di Himmler
Per chi ama la storia questo è un film – diretto da Vanessa Lapa – da non perdere. Scruta negli archivi più segreti di Himmler e ricostruisce la vita del famigerato architetto della Soluzione Finale, perfetto gentiluomo all’apparenza. Tremendo, fa capire come il male sappia travestirsi di lucido perbenismo, allora come ora.

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