Leggiamo le favole ai nostri bambini
Sono quelle belle sorprese che rendono giustizia a tanti affamati di buona letteratura per bambini, in una vetrina di grandi proposte ma che talvolta rasenta l’obesità dell’inutile e dello scontato .
Un tuffo nel passato di ragazzi o di genitori e insegnanti, che accolgono questa rimpatriata nella creatività di certa classe, nella favola e nella bontà… di un autore mai tramontato.
Persino le elaborazioni scolastiche di lavoro più noiose e discutibili fatte in anni addietro (speriamo non recenti!) dei suoi libri non hanno spento entusiasmo e sintonia: il suo saper arrivare al cuore e alla mente dei bambini, ne ha fatto un mito.
Ora poi la possibilità di rileggere “Favole al telefono”, “Il libro dei perché”, “Filastrocche in cielo e in terra” e le altre 29 opere, con l’impegno illustrativo di nomi come Bruno Munari, Giulia Orecchia, Sophie Fatus e Valerio Vidali, solletica biblioteche e librerie, collezionisti e semplici lettori di varie generazioni… a cui Rodari ha dedicato una vita, sostenendo nelle sue “Favole al telefono” con candore e saggia furbizia:
“Andrà lontano? Farà fortuna?
Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo?
Noi non lo sappiamo,
perché egli sta ancora marciando con il coraggio
e la decisione del primo giorno.
Possiamo solo augurargli, di tutto cuore:
Buon viaggio!
Speriamo che questa scelta abbia un seguito altrettanto importante, segnale di attenzione all’infanzia, luogo privilegiato del futuro che si disegna con le idee e i valori che si coltivano, soprattutto nelle sedi deputate all’educazione. Allora un invito ai genitori: leggete Rodari ai vostri bambini la sera, spegnendo tv e tablet. Effetto-affetto assicurato!