Leggere scritti belli per affrontare il presente

Una sera come tante, l’ultima di febbraio, scelta da un gruppo di amici per riflettere su letture significative e sulla propria vita, si è trasformata in un momento di scambio e di confronto altamente spirituale.
Sollecitata dalla lettura di Città Nuova, un mensile di attualità, ricco di proposte culturali e di articoli che sviluppano argomenti diversi, nel settembre del 2021 mi è nata l’idea di dare vita ad un gruppo WhatsApp: gli Appassionati di Città Nuova di Parma.
Ad alcuni la mia idea è piaciuta e così siamo partiti in 25, donne e uomini, diversi per età, per lavoro, per gusti, ma accomunati dal desiderio d’immergerci nella lettura di scritti belli per andare “altrove” con la mente e con il cuore, per affrontare le sfide del presente, per interagire con gli altri e per farci coraggio a vicenda.
È ormai da quattro anni che ci ritroviamo in Zoom, una volta al mese, al venerdì, per mettere in comune riflessioni ed esperienze varie, consapevoli di quanto siano importanti per noi le relazioni.
L’altra sera, il 28 febbraio, ci siamo dati appuntamento alle 21 con un ospite, Luca Gentile, che se ne intende di libri e di autori vari, essendo il direttore editoriale di un’ importante casa editrice, diffusa in Italia e all’estero, nata dall’omonimo giornale.
Dopo uno scambio di saluti, ha iniziato Chiara con una riflessione nata dopo la lettura di un libro, un romanzo, appena pubblicato: “L’ infinito non basta”, di Saverio Simonelli. Alcuni di noi come lei, siamo rimasti colpiti da una piuma colorata, che compare sulla copertina. Per Chiara rappresenta la fantasia che ci porta ovunque e, a conferma di ciò, legge una frase tratta dal testo:
La fantasia lavora molto, a volte anche troppo, lavora tutto il giorno povera fantasia, e allora alla fine del lavoro, ha bisogno di riposare, ha inventato tanto durante le sue giornate…
La fantasia cerca tutte le cose che dicono anche altro, oltre quello che sono. Sì, perché la fantasia è la chiave della scrittura, è la capacità della mente di inventare situazioni e figure che non si trovano nella realtà o di elaborare quelle reali. Infatti, Thomas Mann diceva: «Avere fantasia non significa immaginarsi qualcosa, significa dare importanza alle cose, è una capacità accresciuta di guardare la realtà».
Carlo ha fatto riflettere su cosa significhi quel “Giocarsi la vita” che il giornalista Giulio Meazzini ha scelto come titolo del suo articolo. Siamo fatti per giocarci la vita, cioè per correre dei rischi, dei pericoli, per esporci in prima persona. La vita è destino e destinazione. Il destino è ciò che non scegli, la destinazione è cosa fai con le carte che ti capitano. Sono nate così delle domande: Come ce la giochiamo la nostra esistenza? Che mondo vogliamo costruire per noi e per gli altri?
Oggi siamo tutti presi dalla preoccupazione di vivere, di correre, di guadagnare sempre di più, ma in questa corsa affannosa contro il tempo che incalza, spesso tralasciamo il piacere di esistere, di leggere, di meditare, di pregare, di riflettere, di giocare, di curare i rapporti familiari, con amici e conoscenti. Questo articolo è un richiamo forte ad orientare la nostra esistenza a compiere il bene, ad impegnarci non a vivacchiare, ad affrontare con responsabilità ogni attimo collaborando con tanti artigiani di pace e di speranza.
Luigi ci ha sottolineato l’importanza dei libri. Qualcuno ha ricordato che quando eravamo piccoli, le nostre notti erano popolate dai personaggi delle fiabe, lette prima di addormentarci: era un universo misterioso ed importante, la nostra prima cerchia di amichetti, era fonte di ispirazione e benessere (Pollicino, Il gatto con gli stivali, Cappuccetto rosso, Biancaneve e i sette nani)…
Poi siamo passati ai libri per ragazzi fino ad arrivare ad oggi e cita una frase di Gianni Rodari: «Come il cibo irrobustisce le ossa e i muscoli, così la lettura fa con la nostra anima. I libri sono semi da piantare, innaffiare, curare: alimentano la mente, accrescono l’intelligenza». Arthur Schopenhauer affermava che i libri sono le finestre sul mondo, dei fari eretti sul mare del tempo, sono compagni, insegnanti e maghi. Sono i banchieri dei tesori del tempo, sono l’umanità stampata.
Roberto poi ha ringraziato Luca della decisione di pubblicare la collana di Narrativa, perché attraverso la letteratura possiamo aprire i nostri occhi, affinare il nostro sguardo e addentrarci nella vita di vari autori con uno scopo: “trattenerci” aprendoci alla varietà e alla complessità del mondo.
Qualcuno ha fatto notare che a questo scopo se ne aggiunge un altro: quello di educare i nostri sentimenti in modo da renderci più attrezzati nell’interpretare il mondo, più abili nel capire i nostri simili, più pronti ad intendere il senso e il peso delle parole.
Abbiamo poi chiesto al nostro ospite, Luca Gentile, di parlarci delle scelte e linee editoriali, delle novità, delle sfide e dei grandi temi dell’Editrice Città Nuova. Ci ha ringraziato per avere toccato tantissimi punti della linea editoriale, poi ci ha mostrato lo straordinario cammino fatto dalla Casa editrice partendo dalle prime pubblicazioni.
Sul video intanto scorre una storia di Città Nuova nel tempo, un grande deposito di esperienze, di cultura e di riflessioni. «Quando è nata – ha aggiunto – c’era la difficoltà di collocarla per cui si è deciso di metterla in un contesto religioso, quello della Patristica, che la tutelasse. A questo contesto si sono aggiunti altri libri di riflessione spirituale. Negli anni un po’ è cambiata, un po’ è continuata questa storia. L’editore cambia perché i suoi lettori cambiano, perché chi costruisce l’identità la porta verso determinati orizzonti».
Spesso dimentichiamo cos’è la cultura di base. La cultura è un’esperienza specifica dell’essere umano: è la capacità di trasformare la nostra esperienza in pensiero e comunicazione ed è quello che ci ha permesso nel tempo di definirci come esseri umani, di evolvere e di sopravvivere. Ci siamo immersi dentro: la cultura è sostanziale rispetto alla nostra natura. Le esperienze si trasformano, si comunicano e poi diventano libro.
Luca ha fatto l’esempio del Vangelo: esso nasce dall’esperienza di vita di Gesù Cristo, poi diventa trasmissione orale e poi si fa libro. Oggi Città Nuova è questo stare immersi nella cultura. Si sono scelti tre temi in particolare: Economia – Educazione – Salute e Ambiente. Continua la pubblicazione di romanzi. E così si porta avanti un desiderio di Chiara: che Città Nuova sia laica – che sia nel mondo – che pubblichi romanzi.
Dopo questa straordinaria carrellata di immagini e di pensieri importanti, si è dato spazio ad interventi liberi, in cui due dei partecipanti hanno condiviso alcune riflessioni su un libro di Stefano Redaelli: “Esercizi di squilibrio”, e altri hanno messo in comune pensieri, esperienze e desideri.
Tutto ha contribuito a rendere il clima ancora più solenne, fortemente spirituale, quasi a testimoniare che la Cultura ci trasforma e ci eleva.
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