Legge di libertà
Quella della Chiesa è, anzitutto, legge che ci rende liberi per aderire a Gesù. Ecco perché occorre saper presentare il concreto legame che essa ha con la vita della Chiesa, a tutela dei delicati interessi delle cose di Dio, e a protezione dei diritti dei più deboli, di coloro che non hanno altre forze per farsi valere, ma anche a difesa di quei delicati beni che ogni fedele ha gratuitamente ricevuto – il dono della fede, della grazia di Dio, anzitutto – che nella Chiesa non possono rimanere senza adeguata protezione da parte del diritto. Così Benedetto XVI, intervenendo al recente convegno di studio organizzato in Vaticano dal Pontificio consiglio per i testi legislativi. L’occasione: il 25° anniversario della promulgazione del nuovo Codice di diritto canonico (il precedente risaliva al 1917). Il diritto della Chiesa è, in primo luogo, la dichiarazione dei doveri e dei diritti che si fondano nei sacramenti e che sono perciò nati da Cristo stesso. Esso è perciò come un quadro grande e complesso in cui sono raffigurati i fedeli e le comunità nella Chiesa e in cui di ciascuno è indicata l’identità e la missione. E il pittore di questo quadro è il legislatore ecclesiale, che ricava il suo modello dalla dottrina della Chiesa e dal Vaticano II. Tra gli scopi del convegno, al quale hanno partecipato molti membri di conferenze episcopali e 890 canonisti dei cinque continenti: individuare alcuni punti bisognosi di un certo restauro, e compiere una indagine propositiva, ovviamente generale e iniziale, sull’applicazione del Codice e delle altre norme prodotte in questi 25 anni sia dalla curia romana che dalle diocesi. Nonostante gli argomenti tecnici, si è vissuta l’esperienza di una Chiesa viva, fresca, che risponde all’incoraggiamento del papa e vuole essere un riflesso vero della norma che conclude e interpreta l’intero Codice: quella salvezza delle anime che fa mettere in gioco tutto per il bene delle persone. COS’È IL DIRITTO CANONICO È un mosaico nel quale sono raffigurati i volti di tutti i fedeli, laici e pastori, e di tutte le comunità. In proposito Benedetto XVI ha ricordato l’espressione davvero incisiva del beato Antonio Rosmini: La persona umana è l’essenza del diritto . Quello che, con profonda intuizione, il grande filosofo affermava del diritto umano si deve a maggior ragione ribadire per il diritto canonico: la sua essenza è la persona del cristiano nella Chiesa.