Lee Wood stilista emergente
Lee Wood, stilista emergente della Milano Fashion Week, presenta il 22settembre lacollezione Koyaanisquatsi L 72 PrimaveraEstate 2017 presso il contesto scenografico minimal chic dell’ Hotel Milano di via Senato.
Lee Wood presenta una collezione nata dal silenzio. Godfrey Reggio, regista di Koyaanisquatsi, primo film della trilogia Quatsi, da cui prende il nome la Collezione L 72 PrimaveraEstate 2017, si è isolato in digiuni e preghiere per 14 anni, ha pensato di divenire monaco dopo lo studio presso il Christian Brothers dell’ordine Pontificio, ha fatto servizio a favore delle bande di adolescenti di strada, ha diretto dal 1983 Fabrica di Benetton per studiare l’impatto distruttivo del mondo tecnologico sulle antiche culture e sui minori.
Koyaanisquatsi è un film che difende l’arte, la creatività, il genio, l’irriducibile diversità del reale non standardizzato, il significato arcaico di Anima Mundi del Timeo di Platone. Il primitivismo degli Hopi non ha trama né dialogo. È collage di vari film. Nel contrasto poetico tra il “dire” e il “mostrare” del Tractatus di Ludwig Wittgenstein, la parte più importante resta l’inespresso.
«L’eleganza ‒ osserva Lee Wood ‒, nasce dalla pulizia mentale. Non devo essere troppo inquinato dal mondo. Il discorso di James Adams Truslow del ’31, da cui deriva l’American Dream, come ethos nazionale e idea globale, si contrappone alle notizie che ci arrivano dagli USA, discriminazione razziale, contrapposizioni politiche. Il silenzio è il lusso più grande. Ho bisogno di rallentare, ho bisogno di silenzio, di fermarmi, di cambiare, come se stessi per rischiare un incidente stradale».
La collezione Primavera Estate L 72 è composta di 99 pezzi, 35 modelli. Koyaanisquatsi diventa metafora per descrivere con Barbara Ehrenrich, quello che resta del “futuro luminoso” dell’American Dream. Lee Wood guarda con l’ironia di Hamilton l’immaginario pubblicitario neo anni ’50. Dalla collaborazione con l’artista Roberto Amoroso le stampe derivano dal progetto digitale di ricerca delle icone degli spot anni ’50 e dall’ossessione caotica per i social media. I tessuti sono semplici, di consistenza leggera, jersey laminati, cotoni, denim “da lavoro”, seta, viscosa, crepe de chine. Simulano trame di realtà virtuali, con un occhio alla Nasa e all’esercito americano. Le toppe sono rivisitate, i materiali high tech. I colori della stagione che sottolineano un messaggio graficamente definito sono: bianco deciso, nero petrolio, red warning, beige da turista americano, rosa tenue.
Estetica di fondo, la dimensione apocalittica del regista svedese James Akerlud del video Ray of Light di Madonna del 1998. Attraverso il raffinato mix di forme e materiali, la nuova collezione L 72 esprime parallelismi tra passato e presente, impone la volontà di dedicare un momento alla riflessione per contemplare l’odierno stato globale Koyaanis che nella lingua Hopi significa “vita fuori da un equilibrio”, “vita in disgregazione”.