Leaders africani al Forum Cina-Africa

Leaders e delegazioni africane sono arrivati in Cina in gran numero per partecipare al nono Forum Cina-Africa (Focac), dal 4 al 6 settembre, dedicato all’approfondimento dei rapporti fra Cina e Paesi del continente africano.
Il presidente cinese Xi Jinping (al centro) e i leader africani durante il vertice del Forum Cooperazione Cina-Africa (Focac) presso la Grande Sala del Popolo a Pechino, Cina, 5 settembre 2024. Foto: EPA/ADEK BERRY / POOL

Prima del vertice, il presidente cinese Xi Jinping ha avuto diversi incontri bilaterali con i capi di stato africani. In particolare, lunedì 2 settembre, Xi Jinping ha parlato con il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. I due leaders hanno successivamente annunciato che avrebbero aggiornato le relazioni bilaterali dei due Paesi fino a trasformarle in un «partenariato cooperativo strategico globale della nuova era». Hanno concordato che la loro partnership sarà sostenuta da «forti legami politici e focalizzata su un futuro prospero con scambi equilibrati ed una crescita economica trasformativa accelerata».

Martedì 3 settembre, Xi Jinping ha incontrato il presidente nigeriano Bola Tinubu e ha espresso la disponibilità cinese a collaborare per stabilire legami più forti con la Nigeria.

Il leader cinese ha parlato anche con il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, impegnandosi a rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali. «Il nostro obiettivo è rendere la nostra incrollabile amicizia ancora più forte. Questo è ciò che i cittadini dei due Paesi vorrebbero vedere», si legge in una nota di Pechino.

Il presidente maliano, da parte sua, ha sottolineato la validità di un partenariato vantaggioso nei settori dell’agricoltura, dell’energia e delle miniere, nonché della sicurezza.

Xi Jinping ha incontrato anche il presidente della Mauritania, Mohamed Ould Cheik Ghazouani, il presidente del Malawi, Lazarus Chakwera, il presidente del Ciad, Mahamat Deby, e quello del Kenya, William Ruto. Ha incontrato anche i leaders di Gibuti, Togo e Comore. L’incontro con Félix Tshisekedi, presidente della Repubblica democratica del Congo (RdC), ha permesso di discutere una cooperazione bilaterale fra i due Paesi più sostanziale di quella attuale, con partenariati economici e il rafforzamento delle capacità doganali e dei media.

Il vertice arriva mentre la Cina adotta una strategia più ampia per intensificare i legami con l’Africa, sottolineando i partenariati economici, lo sviluppo delle infrastrutture e la cooperazione bilaterale.

Per la Cina, l’Africa è un alleato essenziale per riscrivere un ordine internazionale che ai suoi occhi appare troppo intriso di tematiche occidentali.

Tuttavia, il Regno di Mezzo (la Cina) è accusato di sfruttare le risorse minerarie dell’Africa. In particolare nella RdC, uno dei principali esportatori di minerali al mondo. Il Focac sarebbe quindi considerato dai cinesi principalmente al servizio dei loro interessi.

Gli impegni della Cina in Africa sono stati criticati negli ultimi anni a causa del crescente peso del debito africano. I creditori cinesi detengono attualmente il 12% del debito pubblico e privato dell’Africa, rendendo la Cina un attore centrale nel dibattito sulla sostenibilità del debito africano e sull’indebitamento responsabile. E la Cina, tuttavia, tende a non prendere in considerazione la remissione o la cancellazione dei debiti, come hanno scoperto a loro danno Paesi altamente indebitati come Angola, Etiopia, Kenya e Zambia.

Pechino conta su questo incontro del Focac per migliorare la propria immagine ponendosi come baluardo contro l’influenza occidentale. Si tratta comunque di un importante evento diplomatico, il più grande organizzato a Pechino dopo la pandemia di Covid-19, affermano le autorità cinesi.

Particolarmente attiva nel campo dell’edilizia, la Cina è peraltro ritenuta da alcuni leaders africani come un vettore di modernizzazione del continente.

Eppure le economie africane sono ancora colpite dall’instabilità causata dalla pandemia. Allo stesso tempo, cresce la rabbia per le conseguenze economiche di un debito insostenibile, alcune delle quali si manifestano in manifestazioni popolari. I giovani chiedono equità, giustizia e trasparenza, anche nei rapporti dei governi africani con le potenze esterne.

La Cina ha pubblicato la sua Vision 2035 per la cooperazione sino-africana poco dopo il vertice di Dakar del 2021. Sviluppato con il contributo dei Paesi africani, questo documento riprende le priorità dell’Agenda 2063 dell’Unione africana (Ua), in particolare per quanto riguarda i partenariati per lo sviluppo, il commercio e gli investimenti , crescita verde, sviluppo delle risorse umane e industrializzazione. È interessante notare che i Paesi africani non hanno redatto un proprio documento che esprima gli interessi dell’Africa e spieghi come la Cina-Africa Vision 2035 potrebbe far avanzare i loro piani di sviluppo nazionali.

Il vertice del Focac si riunisce ogni tre anni, alternativamente in Cina e in Africa.

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