Le uscite del week end

Tanti i nuovi film in arrivo nelle sale: dal simpatico "Non sposate le mie figlie" al fantascientifico "Jupiter, il destino dell'universo", fino al bellissimo "Birdman" di Alejandro Inarritu
Film Non sposate le mie figlie

Continuano le numerose nuove uscite. Ecco cosa abbiamo scelto.

Non sposate le mie figlie
Cosa succede quando una famiglia borghese, cattolica e gollista della provincia francese vede le quattro figlie sposare un musulmano, un ebreo, un cinese e un africano (ma cattolico), tutti rigorosamente “francesi”? La deliziosa e ironica commedia di Philippe de Chauveron, campione di incassi in Francia – ma che peccato non vederla in lingua originale con sottotitoli, perché il doppiaggio non “rende”…! -, parla dei nuovi francesi con arguzia, leggerezza, battute al vetriolo e dialoghi fosforescenti. Ne esce un ritratto sapido della Francia attuale e la religione non ci fa un’ottima figura… Divertente al punto giusto, anche perché gli attori sono uno meglio dell’altro. Spumeggiante.

 

Jupiter, il destino dell’universo
Il filmone diretto da Andrew e Lana Wachowski narra della ragazza Jupiter Jones di Chicago, russa che lava i bagni, ma è in realtà predestinata ad essere regina di un pianeta dell’universo da cui discendono gli uomini. Di qui i cattivi che la ricercano e l’eroe buono e selvaggio che la salva e se ne innamora. Zeppo di effetti speciali, il racconto fantastico e fantascientifico va bene per rilassarsi sul grande schermo. La storia in sé è piccola, ma lo spettacolo è assicurato e gli attori – il forzuto Channing Tatum, l’incantata Mila Kunis – fanno del loro meglio per renderla credibile, forse un po’ impacciati dalla sovrabbondanza di voli, battaglie, catastrofi dell’epos che si svolge nell’universo e che alla fine ci fa sorridere come in una bella avventura per ragazzi.

 

Birdman
Ecco un film da non perdere. Diretto da Alejandro Inarritu, con Michael Keaton, Emma Stone ed Edward Norton – anteprima a Venezia, ben nove candidature agli Oscar – è amaro e al vetriolo come una satira anti-hollywoodiana, ma anche come una metafora del rapporto tra arte (teatro e cinema, nel caso) e vita. Riggan Thompson è un attore che ha avuto fama con un eroe piumato (Batman) che diventa il suo alter-ego, gli ricorda il passato, dirige i suoi incontri-scontri con l’ex moglie, la figlia ex tossica, gli attori narcisi, quelli che – magnifico Norton – solo sul palco sono veramente loro stessi. La miscela di verità-falsità è al calor bianco e Inarritu si diverte estrinsecando la sua anima grottesca e surreale in cui l’ex attore ora depresso deve fare i conti con sé stesso e la vita, come una sorta di Amleto del Duemila nel delirio cinematografico che crea e distrugge non solo i personaggi, ma le persone. Ritroverà l’ex Batman, che ora s’impegna a Broadway nella pièce “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”, (un titolo che dice tutto) la sua coscienza, cioè sé stesso?

 

Ancora in sala: Leoni, commedia nostrana diretta da Pietro Parolin sull’ex Veneto del miracolo economico, carina; The Iceman, diretto da Ariel Vromen, storia del killer spietato e padre amorevole Richard Kuklinski, violento; Non c’è 2 senza te, commedia di Massimo Cappelli con Fabio Troiano, Belèn Rodriguez e i soliti, ovvia.

 

 

Mario Dal Bello

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