Le uscite del 4 marzo
Room
Giustamente vincitrice dell’Oscar come miglior attrice, Brie Larson, 26 anni, interpreta la donna violentata da un uomo duro, da lui chiusa da sette anni in una sola stanza col bambino avuto da questo rapporto. Un inferno claustrofobico, che il piccolo Jack crede sia il mondo reale, al mattino saluta gli oggetti, mentre lei gli prepara dolci, risponde alle sue domande, lo difende dall’uomo e poi riesce a fuggire per dare respiro e libertà al bambino. Difficile però inserirsi nel mondo di prima, farsi capire dai familiari, raccontare alla televisione la sua vicenda, reintegrare il piccolo nella società. La solitudine è il grande tema di questo film coraggioso, tratto da una storia vera, pieno di suspence, di dolore e di voglia di felicità. Dramma esistenziale profondo e attuale, è diretto da Lenny Abrahamson senza un briciolo di cedimento ai facili sentimentalismi, ma con uno sguardo diretto e complice sulla paura, sul rischio della violenza e sull’amore per la libertà e la vita vera. Da non perdere.
Legend
Tutto azione, violenza ma anche macabro divertissement è il thriller poliziesco che racconta l’avventura – reale – dei due fratelli gemelli Reggie e Ronnie Kray, celebri gangster dell’Inghilterra degli anni Sessanta. Se uno è volgare, rozzo e brutale, l’altro è violento ma pur a suo modo signorile e romantico, ama la madre a cui non racconta le imprese, sposa una ragazza che crede di poter condurre una vita normale…Ma morte chiama morte e la leggenda si amplia, fino ad oggi. Tom Hardy si sdoppia in due ed è perfetto, specie come gemello brutale nel ritmo incalzante, sanguinario dell’ascesa dei piccoli delinquentelli a signori dei nightclub e delle rapine.
Brian Helgeland tratteggia un affresco cupo, alleggerito qua e là dall’humour in salsa inglese, come una sorta di escalation del male e della rovina a cui porta inesorabilmente come frutto di un delirio mentale.
Suffragette
La storia del primo movimento femminista in Inghilterra, tratteggiata attraverso le signore benestanti che si occupano dei diritti delle donne, ma anche qualche operaia che si decide a contestare la società maschilista e viene lasciata dal marito. Meryl Streep si offre in un cameo, all’interno di un film piuttosto didascalico, diretto dalla mano attenta di Sarah Gavron, e ovviamente ben fotografato e interpretato, e che lascia il sapore tutto particolare dell’evento celebrativo. Interessante la protagonista Anne-Marie Duff.
Marie Heurtin – Dal buio alla luce
Storia vera di una vicenda accaduta in Francia alla fine dell’800, il film diretto con sensibilità da Jean-Pierre Améris è la storia di Marie, nata sorda e cieca, che il padre fa accogliere dalle suore dell’istituto di Lamey, dapprima indecise, ma poi, grazie a una giovane suora, Marguerite, pronte a prendere questa ragazza “selvaggia” di 14 anni. La delicatezza, la costanza e l’amore di questa giovane religiosa di poca salute ma di animo ardente risveglieranno l’umanità della piccola selvaggia. Il cammino è però duro, doloroso anche e il film non teme di raccontarlo per fare uscire la cieca e sorda a cogliere l’amore per la vita e imparare il linguaggio dei segni. Fotografato luminosamente, recitato con passione e luce da Isabelle Carré, in particolare, Ariana Rivoire, Brigitte Catillon e un cast tutto al femminile, il racconto non scivola nel pericolo del lato edificante, ma si mantiene ben aderente alla realtà, con un occhio pulito e casto, inquadrature dense, un ritmo sciolto in dialoghi reali e una performance di notevole rilievo. Da non perdere.
Attacco al potere 2
Il sequel non è certo migliore del primo film. Anche questa volta i cattivissimi fanatici del Medio Oriente (leggi Isis) approfittano dei funerali di stato del Primo Ministro a Londra per far fuori i leader occidentali e dare la caccia al presidente Usa. Il quale ha una guardia del corpo eccellente – a metà strada tra killer, pistolero e così via – che lo protegge in una serie di fughe, inseguimenti, uccisioni dove nulla è risparmiato quanto ad azione e sangue. Naturalmente il regista Babak Najafi sfoggia star eccellenti, da Morgan Freeman a Gerard Butler a Charlotte Riley nel filmone molto americano dove il messaggio è quello consueto: da un parte il terrore degli Usa di essere invasi dai nemici – ricorrente – e dall’altra la sicurezza che loro, gli Usa, trionferanno sempre nella lotta contro il male (cioè, oggi, l’Isis), con la convinzione però che il conflitto non è ancora finito. Ci sarà un "Attacco al potere 3"? Dipende dal botteghino. Per chi ama l’avventura all’americana.