Le Tre sorelle al Mercadante

Dalle “Tre sorelle” di Cechov in scena a Napoli, al balletto “Moliére immaginaire” del coreografo Domenico Iannone a Modena; dalle eroine tragiche raccontate da Elisabetta Pozzi, alla performance di Lenz Rifrazioni, entrambi a Parma, al Pirandello di Umberto Orsini al Piccolo di Milano.
Tre sorelle

L’attore Claudio Di Palma affronta da regista la penultima opera di Cechov. In una sua nota il regista scrive: “mi è sembrato possibile che la liturgia, spesso definita della noia, celebrata dai personaggi di “Tre sorelle” potesse svolgersi su una spiaggia irreale, un luogo esterno che neghi a tutti loro una casa. Ognuno porta i segni del desiderio e della noia con consapevole e rigorosa attenzione, però, per gli interpreti che il desiderio è mancanza, ma anche anelito vitale e che la noia è vertigine, magari sedata, monotona, ma pur sempre vertigine che, come qualcuno ha scritto, consegue l'ordine, ma precede le tempeste. Una spiaggia, dunque, perché la spiaggia nella mia esperienza è l'unico luogo da cui è possibile assistere al miracolo paradossale dell'orizzonte”.  “Tre sorelle”, di Anton Cechov, regia Claudio Di Palma, con Paolo Serra, Sara Missaglia, Sabrina Scuccimarra, Gaia Aprea, Federica Sandrini, Gabriele Saurio, Andrea Renzi, Giacinto Palmarini, Paolo Cresta, Alfonso Postiglione, Massimiliano Sacchi, Enzo Mirone, Enzo Turrin, sceneLuigi Ferrigno, costumiZaira de Vincentiis, luciGigi Saccomandi, musicheRan Bagno, produzioneTeatro Stabile di Napoli. Al Mercadante, fino al 15/3

Il Moliére immaginario in balletto

In prima rappresentazione assoluta, per la rassegna Modena Danza, il coreografo Domenico Iannone, sulle musiche originali di Nino Rota, ripropone il balletto nato dalla vena creativa di Maurice Béjart, quella ‘biografia onirica’ che il grande coreografo negli anni Settanta dedicò, con lo stesso titolo, al commediografo francese. “Ripercorrendo la traccia drammaturgica di Béjart, e seguendo l’intera partitura musicale di Rota – racconta il coreografo -, ho rivisitato i canoni della danza barocca rileggendoli in chiave contemporanea: volevo restituire il mondo di Moliére, i suoi ricordi, i suoi personaggi, i paradossi sociali, i vizi, le figure meschine e arroganti portate all’eccesso dei loro caratteri, trovandone riscontro con la contemporaneità e con la società nella quale viviamo.” Il balletto diventa così manifestazione caleidoscopica di un mondo fatto di amori e seduzioni, medici, impostori e borghesi che continuamente prendono e lasciano la scena mostrando l’eterno ritorno di schemi sociali che inesorabilmente si ripetono. “Molière imaginaire”, a Modena, Teatro delle Passioni, il 13/3. Coproduzione Compagnia AltraDanza e Fondazione Teatro Comunale di Modena.

Tre eroine tragiche per Elisabetta Pozzi

A Elisabetta Pozzi, che nella sua carriera d’attrice ha dato voce a molte eroine tragiche, viene data carta bianca per una nuova esplorazione dei più grandi ruoli femminili della classicità. Fondazione Teatro Due con il progetto UN’ATTRICE NEL MITO: CARTA BIANCA A ELISABETTA POZZI affida a lei “Cassandra”, “Clitennestra” e “Medea”, eroine che saranno raccontate con le parole della tragedia attica del V secolo a.c., contaminate da testi di autori contemporanei, e filtrati dallo sguardo profondo e contemporaneo dell’attrice. Il dialogo che s’instaura fra le vicende narrate dai poeti tragici antichi e le riflessioni scaturite dagli autori contemporanei generano figure che camminano lungo i secoli e ci offrono un vissuto carico di stimoli e riflessioni sul potere, la vendetta, l’emarginazione. “Cassandra, o del tempo divorato”, drammaturgia, regia e interpretazione Elisabetta Pozzi, cura del movimento Alessio Maria Romano, scene e costumi Guido Buganza, musiche Daniele D'angelo.A Parma, Teatro Due, il 14 e 15/3

Habitat Pubblico

Per quasi venti anni i direttori artistici Francesco Pititto e Maria Federica Maestri hanno intessuto un fecondo e multiforme dialogo col poeta parmense Pier Luigi Bacchini recentemente scomparso. È dunque naturale che “Habitat Pubblico2015”, prima manifestazione della neonata Lenz Fondazione, parta con due opere a lui dedicate. Nel segno della continuità della missione poetica del teatro. Il 12 è in programma “Poliantea”, performance che vede in scena tre attrici storiche di Lenz (Valentina Barbarini, Sandra Soncini e Elena Sorbi) guidate da Francesco Pititto, e a seguire, il film di Pititto “Un'ora di un giorno qualsiasi”: «Sarebbe stata un’ora di incontro, di conversazione e di silenzi» suggerisce il regista, «Non ci sarebbero state eccezionalità e ricorrenze, piuttosto una parentesi temporale apparentemente insignificante ma che avrebbe potuto nascondere l’attimo grandioso in cui viene alla luce la poesia. Il film non si è fatto e Pier Luigi non c’è più, rimangono il teatro e nuove immagini per l’ultima mise en parole di un grande poeta, le sue risposte alle mie domande sugli autori più amati nella letteratura, nella poesia, nel cinema, nel teatro, quali i fiori, le piante, le città, i pittori, i profumi, i compositori, i filosofi, la gente comune, quale il futuro con lo svilupparsi veloce della scienza e della tecnologia, quale mondo, insomma, oltre la nostra morte». A Parma, Lenz Teatro, via Pasubio 3/e il 12, 13 e 14/3.

Umberto Orsini nel “Gioco delle parti”

L’attore interpreta Leone Gala, protagonista del celebre testo pirandelliano, immaginando la sua vita dopo la fine drammatica che l’ha visto coinvolto con la moglie Silia e l'amante di lei, Guido Venanzi. Sopravvissuto ai fatti narrati da Pirandello, Leone è ormai anziano, ricoverato in un ospedale psichiatrico, imprigionato nel proprio passato che rivive, ossessivamente, in una continua alternanza di razionalità e follia. Ma è davvero folle, Leone? O, come più volte ripete, ha capito “il giuoco delle parti”, ovvero il gioco della vita? “Il giuoco delle parti”, da Luigi Pirandello, con Umberto Orsini, Alvia Reale, Totò Onnis, e con Flavio Bonacci, Carlo De Ruggieri, Woody Neri, regia Roberto Valerio, scene Maurizio Balò, costumi Gianluca Sbicca. Produzione Compagnia Umberto Orsini srl, Fondazione Teatro della Pergola.  A Milano, Piccolo Teatro Strehler,fino al 22/3.

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