Le tre parole della famiglia: permesso, grazie, scusa

100 mila famiglie da 75 Paesi del mondo incontrano papa Francesco nel pomeriggio di sabato 26 ottobre per un momento di festa e condivisone e domenica 27 ottobre con una messa in piazza san Pietro che conclude il loro pellegrinaggio per l’Anno della fede dal titolo "Famiglia vivi la gioia della fede!"
Una festa in famiglia nel nome di Dio

Centomila famiglie da 75 Paesi del mondo per partecipare ad uno speciale pellegrinaggio sulla tomba di Pietro per l’Anno della Fede. Dalle 14 del pomeriggio la piazza comincia a riempirsi per un momento di festa con musiche, preghiere testimonianze. Il momento clou è alle 17 e 20 quando papa Francesco varca la porta del Basilica di san Pietro ed entra mano nella mano con 10 bambini con dei palloncini colorati in mano. Scherzando aveva chiesto come mai non ce ne fosse uno anche per lui.

Dopo un po’ i cinquemila palloncini distribuiti nella piazza si librano in cielo per un’immagine di festa che ricorda il film Up della Disney. Il programma si snoda alternando brani musicali, canzoni, performance artistiche e le testimonianze di tante famiglie che ripercorrono alcuni momenti chiave della vita di famiglia. Il «per sempre» che alcune coppie di fidanzati francesi, portoghesi e italiani andranno a pronunciare con il loro matrimonio nonostante le difficoltà, l’assenza di lavoro e una prospettiva non rosea del futuro, fino a chi questa scelta l’ha fatta da poco, 5 anni, o da molto, 50 anni di matrimonio. I drammi dell’umanità sono attraversati con la vicenda di una famiglia siriana costretta a scappare in Giordania. «Viviamo ‒ hanno raccontato Wassim e Karol Maqdissi ‒  il dramma dell’esilio e della guerra: abbiamo abbandonato la nostra terra, la nostra casa, i nostri cari, le nostre certezze. Non possiamo essere lasciati soli, abbiamo bisogno di voi, di tutti!». E il papa ‒ con la concretezza che lo contraddistingue ‒ ha voluto promuovere una raccolta fondi a sostegno della popolazione siriana.

Un contributo potrà essere donato tramite SMS solidali da cellulare e chiamate da telefono fisso al numero 45594 (fino al 28 ottobre); o tramite bonifico sul sito www.caritas.it.

Altro dramma i migranti di Lampedusa visto dalla doppia prospettiva di chi accoglie, la famiglia di Vincenzo e Grazia Riso e di chi è stato accolto: Allison della Nigeria. «Non dimentico ‒ ha detto ‒ quello che questa gente ha fatto per me. Ogni settimana porto da mangiare ai poveri. È un gesto piccolo, ma per me è un modo per sdebitarmi con la vita: ho ricevuto una mano e l’unico modo per dire grazie a queste persone è aiutarne altre e mettere un sorriso sulle loro facce». «Continueremo ad accogliere ‒ ha concluso Grazia Riso ‒ tutti quei fratelli che invocano il diritto di vivere. Piangeremo per questi morti e continueremo a pregare per loro come ci ha insegnato Lei». È un papa che ascolta con attenzione le loro storie e saluta ognuno con cura e affetto. «La vita spesso è faticosa, ‒ ha sottolineato nel suo intervento ‒ , ma quello che pesa di più nella vita non è questo: quello che pesa di più di tutte queste cose è la mancanza di amore», anche in famiglia.

«Ma se manca l’amore, manca la gioia, manca la festa, e l’amore ce lo dona sempre Gesù: Lui è la fonte inesauribile». E come già fatto recentemente ricorda tre parole chiave: permesso, grazie, scusa necessarie per portare avanti la famiglia.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons