Le speranze dell’Italbasket femminile
Due vittorie, contro Turchia e Slovenia, più un amaro ko nella seconda giornata con l’Ungheria. Il secondo posto conclusivo nel girone di Nis (Serbia) degli Europei di basket non è sufficiente per volare ai quarti di finale della manifestazione. Occorrerà uno sforzo supplementare, rappresentato dal barrage di domani contro la temibile Russia, giunta terza nel suo gruppo. Una sfida di certo complicata, ma non impossibile per un gruppo che, rispetto all’Europeo di due anni fa in Repubblica Ceca, è stato profondamente rinnovato.
Il capitano è Giorgia Sottana, guardia classe 1988 che gioca nel Fenerbahce. Tutto, però, ruota attorno alla giocatrice azzurra più forte del momento: la ventitreenne Cecilia Zandalasini. “Zanda” si divide tra l’esperienza turca al Fenerbahce e quella a stelle e strisce, nella WNBA, con la maglia dei Minnesota Linx. «Ripartiamo da zero – aveva dichiarato alla Gazzetta prima del torneo continentale – questa è una nuova storia azzurra. Siamo una squadra diversa rispetto a due anni fa, è cambiata l’identità. Si apre una nuova strada e un nuovo capitolo con le mie compagne: io, comunque, sono sempre la stessa persona, la stessa giocatrice che conoscete».
La vittoria dell’esordio nel girone con la Turchia è quella più bella e simbolica: sempre sotto nel punteggio, le azzurre hanno sconfitto in volata le avversarie col punteggio di 57-54, prive fra l’altro dell’infortunata Francesca Dotto. Il successo ha portato la firma del capitano Sottana, autrice di 11 strepitosi punti di fila. La sconfitta contro l’Ungheria ha fatto sfuggire di mano alle ragazze di coach Marco Crespi la prospettiva di vincere il girone: magiare vittoriose 59-51, con le azzurre che hanno pagato una serata non buona della Zandalasini. Il gruppo però c’è e rialza subito la testa: l’incontro di ieri con la Slovenia è stato una vera e propria dimostrazione di forza, con l’Italia vincente 75-57: la Dotto rientra e segna 18 punti, risultando decisiva nell’immediata fuga delle azzurre, mai più riprese.
L’attenzione, adesso, passa tutta sull’incontro di domani: una vera e propria prova del nove per un gruppo dall’età media molto bassa che, però, ha dimostrato di esserci nei momenti difficili. Superare lo scoglio Russia vorrebbe dire arrivare a un passo dalla zona medaglie: quell’obiettivo che la stessa Cecilia Zandalasini prende in considerazione. L’ultimo risultato di rilievo, agli Europei, è stato l’argento azzurro del 1995, ma le speranze ci sono: «Tutto sembra impossibile – ha ribadito l’atleta– finché uno poi non riesce nell’impresa. Posso solo dire che stiamo lavorando da un mese per provarci».
Pallavolo maschile, Nations League: eliminati i ragazzi di Blengini
L’amarezza c’è ma il grande obiettivo, adesso, è quello di staccare il pass per i Giochi olimpici di Tokyo 2020. L’Italvolley non riesce ad acciuffare le Final Six di Chicago, finendo ottava in classifica (con 8 vittorie e 7 sconfitte) nel girone principale della Nations League: ad essere letale è stata la sconfitta contro una Francia in formazione tipo, troppo forte per una nazionale azzurra imbottita di giovani di belle speranze. Il sestetto schierato da coach Blengini, però, ha fatto intuire a tutti di avere un futuro importante nel match conclusivo contro il Brasile, giocato ieri. Nonostante l’incessante tifo degli 11 mila supporter verde-oro l’Italia ha infatti vinto il primo set, facendo poi sudare i padroni di casa per ottenere la vittoria nei restanti tre parziali.
I risultati non sono arrivati, ma in futuro si sentirà parlare ancora di Daniele Lavia (classe ’99) e Giulio Pinali (’97), due dei ragazzi che più si sono messi in mostra nella manifestazione. Un plauso arriva anche dal veterano Ivan Zaytsev: «Sono contento per loro, ho visto un bellissimo clima in squadra. Tutti hanno dimostrato un impegno massimo e questo lo si è visto in campo». Tutte le attenzioni, adesso, sono proiettate sul torneo preolimpico di Bari (9-11 agosto) che assegnerà un posto ai Giochi del prossimo anno: le sfidanti saranno Camerun, Australia e Serbia. «C’è fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi. Visto che abbiamo questa bella possibilità in casa – conclude Zaytsev alla Gazzetta – davanti al nostro pubblico cerchiamo di sfruttarla».