Le sindromi meteoropatiche

Un insieme di disturbi che insorgono in soggetti costituzionalmente predisposti a seguito di cambiamenti stagionali e/o variazioni delle condizioni atmosferiche.
Un uomo disturbato dalla sindrome meteoropatica

Si tratta di un insieme di disturbi che insorgono in soggetti costituzionalmente predisposti a seguito di cambiamenti stagionali e/o variazioni delle condizioni atmosferiche.
Dal punto di vista scientifico non è completamente chiarito perché le macchie solari, il campo elettromagnetico terrestre, il variare della pressione atmosferica influenzino tutti gli esseri viventi, uomo compreso, ma è fuor di dubbio che ciò avvenga. In Italia un quarto della popolazione ne è colpito. Chi ci legge saprà, per esperienza personale o per sentito dire, che i fenomeni meteorologici esercitano influssi di vario genere sull’organismo in grado di compromettere lo stato di benessere, o di contribuire a scatenare vere e proprie malattie. Nel primo caso si può avere una reazione al tempo, con spossatezza, irritabilità, incapacità di concentrazione, sonnolenza, mal di testa che dura pochi giorni; oppure una sensibilità per il tempo, con dolore nella sede di vecchie fratture, di cicatrici, di articolazioni malate; la sensazione premonitoria del tempo si ha quando questi disturbi si avvertono poco prima dell’arrivo di una perturbazione atmosferica. Nel secondo le modificazioni meteorologiche possono favorire l’insorgenza, o il riacutizzarsi di vere e proprie malattie, come asma bronchiale, sindromi influenzali, eclampsia nelle gravide. Da tempo è stato documentato un aumento del numero degli infarti in coincidenza con le eclissi di sole.
Oggetto di studi approfonditi è stato il disordine affettivo stagionale, una forma di depressione che si manifesta nei mesi invernali, con insonnia, stanchezza, aumento dell’appetito, specie per i carboidrati. In questo caso il disturbo dell’umore non si limita a due o tre giorni, ma si prolunga per mesi. Ne sono colpite prevalentemente persone che vivono nel Nord Europa, dove, per contrastarlo, è invalso l’uso prolungato di lampade solari. Si è constatato, infatti, che tanto maggiori sono le ore di luce, tanto minori sono i soggetti che ne sono colpiti. Un ruolo importante nello sviluppo di tale malattia è svolto dal sistema endocrino, particolarmente per quanto riguarda l’ormone melatonina, la cui produzione aumenta con l’aumentare delle ore di buio.

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